Il perche' di questo Diario di Viaggio...
Abbiamo preparato “a tavolino” la nostra vacanza in Bretagna e Normandia sfruttando i numerosi “diari di viaggio” di persone che, al ritorno dalla loro vacanza, hanno deciso di investire parte del loro tempo libero a raccontare per gli altri itinerari, luoghi, alberghi e molto altro … e lasciarli in quella che e’ ormai la piu’ grande biblioteca mondiale, ovvero Internet.
Con il nostro diario di viaggio vogliamo fare la stessa cosa regalando a coloro che ci seguiranno nei prossimi mesi/anni, la cronaca giorno per giorno del nostro viaggio, le nostre sensazioni ed i nostri consigli per la visita di queste due splendide regioni della Francia Settentrionale.
Con il nostro diario di viaggio vogliamo fare la stessa cosa regalando a coloro che ci seguiranno nei prossimi mesi/anni, la cronaca giorno per giorno del nostro viaggio, le nostre sensazioni ed i nostri consigli per la visita di queste due splendide regioni della Francia Settentrionale.
La preparazione del tour...
Gia’ qualche anno fa’ avevamo pensato ad una vacanza in Bretagna e Normandia, ma avevamo poi optato per un viaggietto piu’ tropicale ed andammo in Crociera sul Nilo.
Con la nascita di Gabriele poi, negli anni scorsi, abbiamo necessariamente fatto vacanze un po’ piu’ tranquille.
Quest’anno pero’ , sfruttando gli ormai 5 anni di Gabry ed a qualche mese dall’arrivo del prossimo figlio, abbiamo deciso nel mese di Gennaio di ritirare fuori dal cassetto l’idea del tour della Bretagna e Normandia.Abbiamo cominciato ad organizzarci piu’ o meno nel mese di Marzo 2005.
Come per ogni viaggio “self made” la prima cosa importante da fare e’ reperire la documentazione, quindi delle buone guide ma soprattutto qualche buona dritta da parte di coloro che lo stesso viaggio lo avevano gia’ fatto ed hanno avuto la grandiosa idea di pubblicare in internet splendidi racconti. Internet, in questi casi, sembra quasi fatta apposta...
Abbiamo trovato moltissimo materiale sul sito di “Turisti per Caso” (www.turistipercaso.it) ed abbiamo cominciato a scaricare, scaricare, stampare e stampare molto materiale.
In biblioteca abbiamo trovato 2 buone guide :
1) La guida Michelin delle Bretagna
2) La guida Bretagna/Normandia del Touring Club Italiano
A queste abbiamo poi aggiunto una buona guida “Bretagna e Normandia 2005” della Routard.
Preparata (piu’ o meno) la documentazione, rimanevano da decidere solo due cose basilari :
1) Scegliere il budget per il viaggio
2) Quando andare
Per quanto concerne la prima, decidiamo di rimanere su 2500/3000 Euro che, per una vacanza di due settimane in 3 persone, rappresenta una cifra ragionevole.
Per il periodo, letti i consigli di alcuni viaggiatori e soprattutto le guide, scegliamo il mese di Luglio che, a detta di tutti, e’ il mese consigliato sia per il clima che per numero di turisti presenti.
Con la nascita di Gabriele poi, negli anni scorsi, abbiamo necessariamente fatto vacanze un po’ piu’ tranquille.
Quest’anno pero’ , sfruttando gli ormai 5 anni di Gabry ed a qualche mese dall’arrivo del prossimo figlio, abbiamo deciso nel mese di Gennaio di ritirare fuori dal cassetto l’idea del tour della Bretagna e Normandia.Abbiamo cominciato ad organizzarci piu’ o meno nel mese di Marzo 2005.
Come per ogni viaggio “self made” la prima cosa importante da fare e’ reperire la documentazione, quindi delle buone guide ma soprattutto qualche buona dritta da parte di coloro che lo stesso viaggio lo avevano gia’ fatto ed hanno avuto la grandiosa idea di pubblicare in internet splendidi racconti. Internet, in questi casi, sembra quasi fatta apposta...
Abbiamo trovato moltissimo materiale sul sito di “Turisti per Caso” (www.turistipercaso.it) ed abbiamo cominciato a scaricare, scaricare, stampare e stampare molto materiale.
In biblioteca abbiamo trovato 2 buone guide :
1) La guida Michelin delle Bretagna
2) La guida Bretagna/Normandia del Touring Club Italiano
A queste abbiamo poi aggiunto una buona guida “Bretagna e Normandia 2005” della Routard.
Preparata (piu’ o meno) la documentazione, rimanevano da decidere solo due cose basilari :
1) Scegliere il budget per il viaggio
2) Quando andare
Per quanto concerne la prima, decidiamo di rimanere su 2500/3000 Euro che, per una vacanza di due settimane in 3 persone, rappresenta una cifra ragionevole.
Per il periodo, letti i consigli di alcuni viaggiatori e soprattutto le guide, scegliamo il mese di Luglio che, a detta di tutti, e’ il mese consigliato sia per il clima che per numero di turisti presenti.
Viaggio in auto o fly&drive?
Scelte le date rimaneva da decidere come raggiungere il nord della Francia.
Escluso il treno che ci avrebbe obbligato a lunghe ore di viaggio (anche con il TGV), le alternative erano l’auto oppure l’aereo. Andare in auto avrebbe significato sicuramente un numero di km decisamente maggior (almeno 2000 km solo per il trasferimento da Milano alla Normandia).
Di contro, la scelta dell’aereo e del relativo noleggio di un’auto in Francia, avrebbe sicuramente inciso sul budget del viaggio.
Considerato l’ancora lunga distanza temporale dalla partenza, c’era ancora una validissima alternativa : la mitica Ryan Air !!!!
A convincerci maggiormente sulla scelta dell’aereo e’ stata poi la comodita’ dell’aeroporto che la RyanAir utilizza per lo scalo su Parigi.
L’aeroporto e’ a Beauvais, una cittadina circa 50 km a Nord di Parigi, gia’ in Normandia.Nei primi giorni di Aprile 05, prenotiamo il volo : 3 persone, andata e ritorno, alla mitica cifra di poco piu’ di 200 Euro (assicurazione supplementare opzionale compresa).
Sempre tramite il sito internet di Ryan Air, sfuttando una tariffa speciale, prenotiamo un’auto della Hertz per le due settimane.
Costo : circa 400 Euro di cui 370Euro pagati in forma prepagata al noleggio.
Escluso il treno che ci avrebbe obbligato a lunghe ore di viaggio (anche con il TGV), le alternative erano l’auto oppure l’aereo. Andare in auto avrebbe significato sicuramente un numero di km decisamente maggior (almeno 2000 km solo per il trasferimento da Milano alla Normandia).
Di contro, la scelta dell’aereo e del relativo noleggio di un’auto in Francia, avrebbe sicuramente inciso sul budget del viaggio.
Considerato l’ancora lunga distanza temporale dalla partenza, c’era ancora una validissima alternativa : la mitica Ryan Air !!!!
A convincerci maggiormente sulla scelta dell’aereo e’ stata poi la comodita’ dell’aeroporto che la RyanAir utilizza per lo scalo su Parigi.
L’aeroporto e’ a Beauvais, una cittadina circa 50 km a Nord di Parigi, gia’ in Normandia.Nei primi giorni di Aprile 05, prenotiamo il volo : 3 persone, andata e ritorno, alla mitica cifra di poco piu’ di 200 Euro (assicurazione supplementare opzionale compresa).
Sempre tramite il sito internet di Ryan Air, sfuttando una tariffa speciale, prenotiamo un’auto della Hertz per le due settimane.
Costo : circa 400 Euro di cui 370Euro pagati in forma prepagata al noleggio.
La scelta dell’itinerario
Prenotati volo ed auto, non ci rimane che stilare l’itineriario del vaggio e scegliere se prenotare alberghi e/o camere prima di partire oppure scegliere la soluzione di prenotare in loco durante il viaggio.
La Francia (a differenza dell’Italia!!!) offre molte opportunita’ di pernottamento a basso costo con la possibilita’ di prenotazione online (o via mail).
Vista la presenza di Gabriele che e’ pur sempre un bambino di 5anni, decidiamo di stilare l’itinerario e di prenotare in anticipo proprio in funzione della tappe che decidiamo di fare.
Cartine stradali alla mano e con l’ausilio di qualche strumento informatico, stiliamo una bozza di itinerario.
Visto il nostro arrivo in aereo dall’Italia direttamente in Normandia, scegliamo di effettuare il giro in senso antiorario, partendo dalla Normandia, proseguendo poi per la Bretagna per poi ritornare negli ultimi giorni in Normandia e riprendere l’aereo dopo due settimane di tour.
E’ proprio in questa fase della preparazione del viaggio che si sono rivelati INDISPENSABILI ED UTILISSIMI i racconti di viaggio trovati in internet. Per poter “pesare” bene le tappe, non c’era cosa migliore che fare cio’ che altri avevano gia’ fatto ..
Scegliamo di includere nell’itinerario il maggior numero di mete da visitare con la possibilita’ poi eventualmente di rinunciare a qualcosa … Dopotutto, e’ sempre meglio abbondare che deficere …
Prendiamo anche in considerazione la possibilita’ di pernottare piu’ notti nello stesso albergo, in maniera tale da non passare proprio 15gg con i bagagli in macchina. Scopriamo ben presto pero’ che non e’ poi cosi’ semplice …
Dopo giorni e giorni di bozze e revisioni, soprattutto legate al numero dei km da percorrere per ogni singola tappa, arriviamo alla stesura del nostro itinerario : 15 giorni, 14 notti, 8 pernottamenti in luoghi differenti, circa 2900 km stimati (solo in Normandia e Bretagna)
La Francia (a differenza dell’Italia!!!) offre molte opportunita’ di pernottamento a basso costo con la possibilita’ di prenotazione online (o via mail).
Vista la presenza di Gabriele che e’ pur sempre un bambino di 5anni, decidiamo di stilare l’itinerario e di prenotare in anticipo proprio in funzione della tappe che decidiamo di fare.
Cartine stradali alla mano e con l’ausilio di qualche strumento informatico, stiliamo una bozza di itinerario.
Visto il nostro arrivo in aereo dall’Italia direttamente in Normandia, scegliamo di effettuare il giro in senso antiorario, partendo dalla Normandia, proseguendo poi per la Bretagna per poi ritornare negli ultimi giorni in Normandia e riprendere l’aereo dopo due settimane di tour.
E’ proprio in questa fase della preparazione del viaggio che si sono rivelati INDISPENSABILI ED UTILISSIMI i racconti di viaggio trovati in internet. Per poter “pesare” bene le tappe, non c’era cosa migliore che fare cio’ che altri avevano gia’ fatto ..
Scegliamo di includere nell’itinerario il maggior numero di mete da visitare con la possibilita’ poi eventualmente di rinunciare a qualcosa … Dopotutto, e’ sempre meglio abbondare che deficere …
Prendiamo anche in considerazione la possibilita’ di pernottare piu’ notti nello stesso albergo, in maniera tale da non passare proprio 15gg con i bagagli in macchina. Scopriamo ben presto pero’ che non e’ poi cosi’ semplice …
Dopo giorni e giorni di bozze e revisioni, soprattutto legate al numero dei km da percorrere per ogni singola tappa, arriviamo alla stesura del nostro itinerario : 15 giorni, 14 notti, 8 pernottamenti in luoghi differenti, circa 2900 km stimati (solo in Normandia e Bretagna)
La scelta dei pernottamenti
Ho gia’ scritto prima che l’offerta di pernottamento in Francia e’ molto vasta e con prezzi decisamente piu’ abbordabili che il Italia.
Sono presenti infatti una serie di catene alberghiere che offrono camera per 2/3 persone anche a meno di 40Euro a notte. I migliori, almeno a nostro giudizio, sono i Villages Hotel, Etap, Premiere Classe.
Offrono un ottimo rapporto prezzo/prestazioni e sono nuovi e moderni.
Maggiori informazioni sui nostri peronattamenti sono riportati nell’appendice di questo diario.
Decidiamo pero’ di non pernottare esclusivamente in alberghi, ma di provare anche due altre soluzioni : le cosiddette “chambres d’hote” (ovvero l’equivalente dei nostri agriturismo) ed almeno un “manoir”, ovvero una di quelle residenze molto simili a castelli dispersi in mezzo alle campagne.
Per non sbagliare, e per evitare di prendere delle fregature, anche in questo caso “ci fidiamo” dell’esperienza di viaggiatori che ci hanno preceduto e che hanno riportato nel loro diario di viaggio giudizi positivi.
Ci mettiamo alla ricerca su internet e, entro la fine del mese di Aprile 05, abbiamo prenotato tutti i pernottamenti previsti.
Solo in un posto (Manoir de Kurhuel) ci chiedono il 30% di caparra in anticipo.
Considerato pero’ che si tratta di un maniero da “1000 ed una notte”, non esitiamo a pagare l’anticipo richiesto.
Tutti gli altri pernottamenti sono garantiti semplicemente con il numero di Carta di Credito.
Sono presenti infatti una serie di catene alberghiere che offrono camera per 2/3 persone anche a meno di 40Euro a notte. I migliori, almeno a nostro giudizio, sono i Villages Hotel, Etap, Premiere Classe.
Offrono un ottimo rapporto prezzo/prestazioni e sono nuovi e moderni.
Maggiori informazioni sui nostri peronattamenti sono riportati nell’appendice di questo diario.
Decidiamo pero’ di non pernottare esclusivamente in alberghi, ma di provare anche due altre soluzioni : le cosiddette “chambres d’hote” (ovvero l’equivalente dei nostri agriturismo) ed almeno un “manoir”, ovvero una di quelle residenze molto simili a castelli dispersi in mezzo alle campagne.
Per non sbagliare, e per evitare di prendere delle fregature, anche in questo caso “ci fidiamo” dell’esperienza di viaggiatori che ci hanno preceduto e che hanno riportato nel loro diario di viaggio giudizi positivi.
Ci mettiamo alla ricerca su internet e, entro la fine del mese di Aprile 05, abbiamo prenotato tutti i pernottamenti previsti.
Solo in un posto (Manoir de Kurhuel) ci chiedono il 30% di caparra in anticipo.
Considerato pero’ che si tratta di un maniero da “1000 ed una notte”, non esitiamo a pagare l’anticipo richiesto.
Tutti gli altri pernottamenti sono garantiti semplicemente con il numero di Carta di Credito.
9 Luglio
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Honfleur
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Etap Hotel
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SI PARTE ....
Da questo punto in poi, tutte le informazioni che troverete nel nostro “diario di viaggio” saranno il piu’ possibile dettagliate.
Durante la nostra vacanza abbiamo cercato di appuntarci il maggior numero di informazioni sui luoghi visitati proprio per regalare a tutti coloro che sceglieranno di leggere la cronaca del nostro viaggio una buona visione oggettiva di ciascun luogo. Tuttavia, molti commenti, saranno ovviamente a nostro personale giudizio.
Prendete quindi tutto con le dovute riserve, considerato che quello che e’ piaciuto a noi potrebbe non piacere a Voi o viceversa ….
Durante la nostra vacanza abbiamo cercato di appuntarci il maggior numero di informazioni sui luoghi visitati proprio per regalare a tutti coloro che sceglieranno di leggere la cronaca del nostro viaggio una buona visione oggettiva di ciascun luogo. Tuttavia, molti commenti, saranno ovviamente a nostro personale giudizio.
Prendete quindi tutto con le dovute riserve, considerato che quello che e’ piaciuto a noi potrebbe non piacere a Voi o viceversa ….
Il nostro itinerario
Fai clic qui per effettuare modifiche.
Ed ora partiamo....
DAY 1 - Milano – Fecamp – Etretat - Honfleur (Km percorsi : 241)
L’alba del 9 Luglio 2005 la vediamo gia’ all’aeroporto di Bergamo.
Sono infatti le 4.00 (a.m.!!) quando mio fratello passa a prenderci da casa per accompagnarci all’aeroporto.
Tra casa nostra e Bergamo ci sono circa 50km molti di autostrada e che fatti a quell’ora della notte sono davvero pochi.
Siamo gia’ in aeroporto prima ancora che aprano i check-in per il nostro volo che e’ schedulato per le 6.30 am.
Nessun problema particolare ed alle 6.30 in punto siamo gia’ con i motori accessi pronti per il decollo.
Arriviamo a Beauvais dopo circa un’ora di volo. Ci assegnano una Peugeout 307 con poco piu’ di 1000 km ed alle 8.35 siamo gia’ in macchina in direzione di Fecamp. Prima della partenza non avremmo oggettivamente potuto pretendere di piu’.
Rimaniamo subito impressionati dalla semplicita’ nel seguire le indicazioni stradali francesi.
Tutte le strade sono contrassegnate da un numero che le identifica inequivocabilmente. Le strade nazionali sono identificate con una “N”, quelle distrettuali con una “D” e quelle locali con una “C”.
Con una buona cartina alla mano (maggiori info nell’appendice del diario), e’ veramente difficile sbagliare strada.
Peraltro i francesi sono molto diligenti alla guida. I limiti sono iperrispettati (50 nei paesi, 70 o 90 sulle strade extraurbane). Non mancano anche gli autovelox (e ce ne sono molti) ma fortunatamente sono tutti ben segnalati e facilmente visibili da lontano.
Arriviamo a FECAMP dopo aver percorso circa 170km in un paio d’ore e ci arriviamo in un bel Sabato mattina di mercato!!!
Facciamo un po’ fatica a parcheggiare proprio perche’ il centro e’ chiuso ma dopo qualche appostamento ci riusciamo.
Fecamp e’ una piccola cittadina affacciata al mare, una volta con un porto molto attivo, oggi per lo piu’ utilizzato da imbarcazioni private e da qualche peschereccio.
Non appena scendiamo dalla macchina sentiamo uno dei rumori che ci accompagneranno per tutto il resto della vacanza ovvero il verso dei gabbiani, suono strano per noi gente di Milano.
Il tempo e’ discreto, ma lo sbalzo di temperatura lo sentiamo bene. Siamo passati dai 30gradi di Milano ai 18/20 della mattinata normanna.
Ci facciamo un giro nel mercato, ma non troviamo troppe differenze rispetto ad un mercato italiano. Anche i prezzi sono piu’ o meno gli stessi. Il centro della cittadina e’ carino e soprattutto ci affascina per il semplice fatto che e’ la prima cittadina della Normandia che visitiamo. E’ difficile non rimanere affascinati dalle prime case a graticcio e dalle prime chiese che vediamo, completamente differenti dalla stile a cui siamo abituati.
Proseguiamo verso il porto e raggiungiamo la spiaggia. Ed ecco il primo spettacolo : LE FALESIE.
Indubbiamente le falesie di Fecamp non sono proprio fantastiche come quelle di Etretat che vedremo qualche ora piu’ tardi, ma indubbiamente sono bellissime e sono comunque le piu’ alte di tutta la Normandia. Poco prima di rimetterci in macchina visitiamo dall’esterno l”Abazzia de la Trinite’, proprio nel centro della citta’.
Questa importante abbazia benedettina e’ stata costruita attorno al 1200 e contiene al suo interno preziose opere d’arte che testimoniano la sua lunga storia.
Sono infatti le 4.00 (a.m.!!) quando mio fratello passa a prenderci da casa per accompagnarci all’aeroporto.
Tra casa nostra e Bergamo ci sono circa 50km molti di autostrada e che fatti a quell’ora della notte sono davvero pochi.
Siamo gia’ in aeroporto prima ancora che aprano i check-in per il nostro volo che e’ schedulato per le 6.30 am.
Nessun problema particolare ed alle 6.30 in punto siamo gia’ con i motori accessi pronti per il decollo.
Arriviamo a Beauvais dopo circa un’ora di volo. Ci assegnano una Peugeout 307 con poco piu’ di 1000 km ed alle 8.35 siamo gia’ in macchina in direzione di Fecamp. Prima della partenza non avremmo oggettivamente potuto pretendere di piu’.
Rimaniamo subito impressionati dalla semplicita’ nel seguire le indicazioni stradali francesi.
Tutte le strade sono contrassegnate da un numero che le identifica inequivocabilmente. Le strade nazionali sono identificate con una “N”, quelle distrettuali con una “D” e quelle locali con una “C”.
Con una buona cartina alla mano (maggiori info nell’appendice del diario), e’ veramente difficile sbagliare strada.
Peraltro i francesi sono molto diligenti alla guida. I limiti sono iperrispettati (50 nei paesi, 70 o 90 sulle strade extraurbane). Non mancano anche gli autovelox (e ce ne sono molti) ma fortunatamente sono tutti ben segnalati e facilmente visibili da lontano.
Arriviamo a FECAMP dopo aver percorso circa 170km in un paio d’ore e ci arriviamo in un bel Sabato mattina di mercato!!!
Facciamo un po’ fatica a parcheggiare proprio perche’ il centro e’ chiuso ma dopo qualche appostamento ci riusciamo.
Fecamp e’ una piccola cittadina affacciata al mare, una volta con un porto molto attivo, oggi per lo piu’ utilizzato da imbarcazioni private e da qualche peschereccio.
Non appena scendiamo dalla macchina sentiamo uno dei rumori che ci accompagneranno per tutto il resto della vacanza ovvero il verso dei gabbiani, suono strano per noi gente di Milano.
Il tempo e’ discreto, ma lo sbalzo di temperatura lo sentiamo bene. Siamo passati dai 30gradi di Milano ai 18/20 della mattinata normanna.
Ci facciamo un giro nel mercato, ma non troviamo troppe differenze rispetto ad un mercato italiano. Anche i prezzi sono piu’ o meno gli stessi. Il centro della cittadina e’ carino e soprattutto ci affascina per il semplice fatto che e’ la prima cittadina della Normandia che visitiamo. E’ difficile non rimanere affascinati dalle prime case a graticcio e dalle prime chiese che vediamo, completamente differenti dalla stile a cui siamo abituati.
Proseguiamo verso il porto e raggiungiamo la spiaggia. Ed ecco il primo spettacolo : LE FALESIE.
Indubbiamente le falesie di Fecamp non sono proprio fantastiche come quelle di Etretat che vedremo qualche ora piu’ tardi, ma indubbiamente sono bellissime e sono comunque le piu’ alte di tutta la Normandia. Poco prima di rimetterci in macchina visitiamo dall’esterno l”Abazzia de la Trinite’, proprio nel centro della citta’.
Questa importante abbazia benedettina e’ stata costruita attorno al 1200 e contiene al suo interno preziose opere d’arte che testimoniano la sua lunga storia.
Ci dirigiamo ora verso Etretat, forse una delle scogliere piu’ famose d’Europa, quella che per molti e’ la “scogliera con il buco”.
Etretat e’ veramente una minuscola cittadina insediata proprio tra due falesie : la “Falesia D’Amont e la Falesia D’Aval”. Proprio nel mezzo delle due falesie sorge il paesino, con una caratteristica spiaggia di ciotoli levigati.
La cittadina e’ graziosa e prima di raggiungere il mare con le sue scogliere ci affascina lo stile architettonico del piccolo paesino, molto piu’ grazioso di Fecamp.
Raggiungiamo la costa e ci si apre davanti un vero e proprio spettacolo … siamo davanti ad uno dei veri e propri simboli della Normandia.
Il tempo non e’ proprio dei migliori, ma scopriamo subito che in realta’ da queste parti le nuvole vanno e vengono. Infatti dopo neanche mezz’ora arriva il sole…
E’ possibile ( e fortemente consigliato) salire su entrambe le falesie con due sentieri facilemente percorribili da tutti. Sulla falesia d’Amont (quella di destra, per interderci) ci si puo’ arrivare volendo anche in auto. La veduta che si apre da ciascuna falesia verso quella opposta lascia senza fiato.
E’ possibile ( e fortemente consigliato) salire su entrambe le falesie con due sentieri facilemente percorribili da tutti. Sulla falesia d’Amont (quella di destra, per interderci) ci si puo’ arrivare volendo anche in auto. La veduta che si apre da ciascuna falesia verso quella opposta lascia senza fiato.
L’aria “fresca” della Normandia, la stanchezza che comincia a farsi sentire dopo la levataccia per la partenza, non si fanno neanche sentire dinnanzi a questo spettacolo…
Etretat e’ pero’ famosa anche per aver dato I natali ad un personaggio famossimo : il mitico Arsenio Lupin.
Senza neanche immaginarlo, nelle prime ore del pomeriggio ci troviamo nel bel mezzo di una manifestazione di rievocazione storica proprio sullo storico ladro gentiluomo.
Decine e decine di persone truccate e vestite nello stile dei primi del ‘900, auto storiche, la banda … insomma un vero spettacolo che ci gustiamo con molto piacere…
Etretat e’ pero’ famosa anche per aver dato I natali ad un personaggio famossimo : il mitico Arsenio Lupin.
Senza neanche immaginarlo, nelle prime ore del pomeriggio ci troviamo nel bel mezzo di una manifestazione di rievocazione storica proprio sullo storico ladro gentiluomo.
Decine e decine di persone truccate e vestite nello stile dei primi del ‘900, auto storiche, la banda … insomma un vero spettacolo che ci gustiamo con molto piacere…
Lasciamo con rammarico Etretat nel tardo pomeriggio per raggiungere Honfleur, dove abbiamo prenotato il nostro primo albergo.
Passiamo da Le Havre, una vera e propria citta’ posizionata sull’estuario della Senna.
Sara’ che e’ Sabato, e sara’ che Le Havre e’ proprio una grossa citta’ ma troviamo un casino infernale …
Il consiglio che possiamo dare a tutti e’ quello di evitare la citta’ e di trovare una alternativa nell’entroterra.
Poco prima di raggiungere Honfleur transitiamo dal Ponte di Normandia, un vero e proprio capolavoro di ingegneria e davvero particolare da vedere (ma questo dipende dai punti di vista).
Di fatto, i normanni sono orgogliosi del loro ponte, considerato che e’ ritratto in ogni cartolina della Normandia … Il ponte e’ a pagamento e per transitarvi il costo e’ di 5Euro.
Honfleur e’ posizionata proprio poco dopo il ponte.
Raggiungiamo il nostro albergo, un ETAP Hotel, che a differenza di molti altri suoi “fratelli” e’ posizionato proprio nel centro della citta’. Purtroppo c’e’ poco parcheggio, peraltro e’ Sabato. L’alternativa e’ un parcheggio a pagamento che non costa meno di 10Euro per la nottata. Per nostra fortuna pero’ riusciamo a trovare un parcheggio gratuito ed evitarci l’inutile spesa (e ci riusciremo anche nei giorni seguenti).
Ci facciamo una doccia, ceniamo nel primo locale che troviamo ed andiamo a letto.
La nostra prima giornata tra l’Italia e la Normandia e’ stata decisamente lunga …
Di fatto, i normanni sono orgogliosi del loro ponte, considerato che e’ ritratto in ogni cartolina della Normandia … Il ponte e’ a pagamento e per transitarvi il costo e’ di 5Euro.
Honfleur e’ posizionata proprio poco dopo il ponte.
Raggiungiamo il nostro albergo, un ETAP Hotel, che a differenza di molti altri suoi “fratelli” e’ posizionato proprio nel centro della citta’. Purtroppo c’e’ poco parcheggio, peraltro e’ Sabato. L’alternativa e’ un parcheggio a pagamento che non costa meno di 10Euro per la nottata. Per nostra fortuna pero’ riusciamo a trovare un parcheggio gratuito ed evitarci l’inutile spesa (e ci riusciremo anche nei giorni seguenti).
Ci facciamo una doccia, ceniamo nel primo locale che troviamo ed andiamo a letto.
La nostra prima giornata tra l’Italia e la Normandia e’ stata decisamente lunga …
DAY 2 - Honfleur - Deauville – Cabourg – Viller s/mer - Honfleur (Km percorsi : 80)
Dopo una buona nottata di riposo, facciamo colazione in hotel e ci dirigiamo verso il centro di Honfleur. La giornata e’ discreta.
Honfleur e’ una piccola cittadina posizionata proprio in prossimita’ dell’estuario della Senna ed e’ forse una delle piu’ caratteristiche citta’ della Normandia.
Sicuramente il suo vecchio porto (Vieux Bassin), proprio nel centro della citta’ e’ il suo fiore all’occhiello. E’ veramente difficile descrivere la magia che questo porticciolo normanno riesce a trasmettere al visitatore… insomma bisogna vederlo !!!
Honfleur e’ una piccola cittadina posizionata proprio in prossimita’ dell’estuario della Senna ed e’ forse una delle piu’ caratteristiche citta’ della Normandia.
Sicuramente il suo vecchio porto (Vieux Bassin), proprio nel centro della citta’ e’ il suo fiore all’occhiello. E’ veramente difficile descrivere la magia che questo porticciolo normanno riesce a trasmettere al visitatore… insomma bisogna vederlo !!!
Oltre al porto, Honfleur ha mantenuto un bellissimo centro storico. Visitiamo quella che e’ considerata la via piu’ caratteristica (Rue des Lingots) e la chiesa principale (Sainte Catherine) che, con il suo campanile separato dalla cattedrale, rende ancora piu’ interessante la visita della citta’.
Riusciamo persino ad assistere ad una apertura del “ponte levatoio” che consente periodicamente il passaggio delle barche a vela dal vecchio porto al mare aperto.
Riusciamo persino ad assistere ad una apertura del “ponte levatoio” che consente periodicamente il passaggio delle barche a vela dal vecchio porto al mare aperto.
In tarda mattinata lasciamo Honfleur per dirigerci verso Deauville, che dista pochi km.
Deauville e’ una splendida cittadina di mare, molto snob e molto frequentata non solo da turisti ma soprattutto dai francesi. E’ forse la stazione balneare piu’ famosa della Francia, frequentata fin dai suoi primi anni da un numero impressionante di artisti e personaggi dello spettacolo. Lasciamo la macchina nel parcheggio della stazione e, dopo una breve tappa a vedere i treni francesi (per la gioia di Gabriele !!), raggiungiamo il centro del paese decisamente grazioso.
In prossimita’ della spiaggia incontriamo una delle caratteristiche principali di Deauville : le passerelle di legno con le cabine che riportano i nomi degli attori che hanno trascorso un periodo di vacanza in questo paese.
Per noi italiani, sono anche decisamente insoliti gli ombrelloni della spiaggia che, visto i forti e continui venti normanni sono attrezzati con un telone paravento in tinta che rende particolarmente vivace la spiaggia.
Deauville e’ una splendida cittadina di mare, molto snob e molto frequentata non solo da turisti ma soprattutto dai francesi. E’ forse la stazione balneare piu’ famosa della Francia, frequentata fin dai suoi primi anni da un numero impressionante di artisti e personaggi dello spettacolo. Lasciamo la macchina nel parcheggio della stazione e, dopo una breve tappa a vedere i treni francesi (per la gioia di Gabriele !!), raggiungiamo il centro del paese decisamente grazioso.
In prossimita’ della spiaggia incontriamo una delle caratteristiche principali di Deauville : le passerelle di legno con le cabine che riportano i nomi degli attori che hanno trascorso un periodo di vacanza in questo paese.
Per noi italiani, sono anche decisamente insoliti gli ombrelloni della spiaggia che, visto i forti e continui venti normanni sono attrezzati con un telone paravento in tinta che rende particolarmente vivace la spiaggia.
Dopo qualche oretta di mare e dopo il nostro primo bagno, lasciamo Deauville e ci spostiamo a Cabourg, un’altra rinomata stazione balneare posizionata poco piu’ ad ovest.
Indubbiamente grazioso il centro cittadino, con alcuni bellissimi e curatissimi giardini circondati da caratteristiche case a graticcio.
Anche qui, come a Deauville, la spiaggia e’ grandissima e, con la bassa marea, diventa quasi enorme …
Indubbiamente grazioso il centro cittadino, con alcuni bellissimi e curatissimi giardini circondati da caratteristiche case a graticcio.
Anche qui, come a Deauville, la spiaggia e’ grandissima e, con la bassa marea, diventa quasi enorme …
Rientriamo ad Honfleur seguendo la strada “litoranea”, passando per Viller sur Mer ed incontrando il famosissimo dinosauro.
Ceniamo ad Honfleur, in uno dei caratteristici ristoranti sul porto vecchio, cosa che NON si puo’ evitare di fare se si pernotta in citta’.
Le luci della sera rendono il porto di Honfleur ancora piu' bello !!
DAY 3 - Honfleur – Bayeux – Castello di Balleroy – Clecy - Falaise - Honfleur (Km percorsi : 301)
Anche questa mattina, al nostro risveglio troviamo una splendida giornata di sole.
Decidiamo di rivedere il nostro itinerario e di anticipare la visita a Bayeux prevista per domani e di inserire nel nostro itinerario anche un tappa imprevista che scopriamo leggendo la copiosa documentazione che e’ facilmente reperibile negli uffici del turismo presenti praticamente in ogni citta’ : scegliamo di farci un giro nella cosiddetta “swiss normandie” una zona nel centro sud della Normandia.
A Clecy infatti c’e’ un rinomato museo di treni in miniatura che non possiamo perderci, o quantomeno, far perdere a Gabriele …
Raggiungiamo comodamente Bayeux dopo circa 1ora di viaggio e scopriamo che, a differenza di quasi tutte le citta’ che abbiamo visitato sino ad ora, qui i parcheggi sono gratuiti.
La visita della citta’ prevede due tappe fondamentali : l’arazzo della Regina Matilde e la splendida cattedrale della citta’.
A differenza di Miriam, ammetto che non nutrivo grande interesse per la sua visita del celebre arazzo, ma a visita conclusa ho dovuto ricredermi.
L’arazzo e’ una cosa strepitosa. Si tratta di un vero e proprio telo ricamato di 70 metri (leggasi settanta!) , alto 50 cm in cui e’ stata descritta la conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo di Normandia.
Immaginate un mega fumetto, ricamato anziche’ disegnato, lungo poco meno di un campo da calcio … e soprattutto ricamato piu’ o meno 1000 anni or sono …
La visita all’arazzo costa 7 Euro comprensiva di una guida audio-elettronica che descrive, scena per scena, tutte le vicende ricamate sulla tela.
Ribadisco : questo arazzo NON SI PUO’ NON VISITARE se si passa dalla Normandia.
Lasciato il museo, raggiungiamo la Cattedrale che e’ decisamente enorme rispetto alle dimensioni del paese e viene considerata come una tra le piu’ belle della Francia.
Decidiamo di rivedere il nostro itinerario e di anticipare la visita a Bayeux prevista per domani e di inserire nel nostro itinerario anche un tappa imprevista che scopriamo leggendo la copiosa documentazione che e’ facilmente reperibile negli uffici del turismo presenti praticamente in ogni citta’ : scegliamo di farci un giro nella cosiddetta “swiss normandie” una zona nel centro sud della Normandia.
A Clecy infatti c’e’ un rinomato museo di treni in miniatura che non possiamo perderci, o quantomeno, far perdere a Gabriele …
Raggiungiamo comodamente Bayeux dopo circa 1ora di viaggio e scopriamo che, a differenza di quasi tutte le citta’ che abbiamo visitato sino ad ora, qui i parcheggi sono gratuiti.
La visita della citta’ prevede due tappe fondamentali : l’arazzo della Regina Matilde e la splendida cattedrale della citta’.
A differenza di Miriam, ammetto che non nutrivo grande interesse per la sua visita del celebre arazzo, ma a visita conclusa ho dovuto ricredermi.
L’arazzo e’ una cosa strepitosa. Si tratta di un vero e proprio telo ricamato di 70 metri (leggasi settanta!) , alto 50 cm in cui e’ stata descritta la conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo di Normandia.
Immaginate un mega fumetto, ricamato anziche’ disegnato, lungo poco meno di un campo da calcio … e soprattutto ricamato piu’ o meno 1000 anni or sono …
La visita all’arazzo costa 7 Euro comprensiva di una guida audio-elettronica che descrive, scena per scena, tutte le vicende ricamate sulla tela.
Ribadisco : questo arazzo NON SI PUO’ NON VISITARE se si passa dalla Normandia.
Lasciato il museo, raggiungiamo la Cattedrale che e’ decisamente enorme rispetto alle dimensioni del paese e viene considerata come una tra le piu’ belle della Francia.
Poco prima di lasciare Bayeux, visitiamo anche il paese che e’ piccolo ma decisamente gradevole soprattutto nella sua parte piu’ vecchia.
Anche qui non mancano numerose case a graticcio ed alcuni mulini ad acqua tutt’ora funzionanti.
Lasciamo Bayeux non prima di aver pranzato in una delle classiche “Boulangerie” presenti in maniera diffusa in ogni paese.
Ci dirigiamo quindi come previsto verso il sud della Normandia. La prossima tappa sara’ il Castello di Balleroy noto, oltre che per essere uno dei piu’ prestigiosi castelli normanni, anche per il suo museo delle mongolfiere.
Anche qui non mancano numerose case a graticcio ed alcuni mulini ad acqua tutt’ora funzionanti.
Lasciamo Bayeux non prima di aver pranzato in una delle classiche “Boulangerie” presenti in maniera diffusa in ogni paese.
Ci dirigiamo quindi come previsto verso il sud della Normandia. La prossima tappa sara’ il Castello di Balleroy noto, oltre che per essere uno dei piu’ prestigiosi castelli normanni, anche per il suo museo delle mongolfiere.
Quando raggiungiamo il paese scopriamo che le mongolfiere ci sono, ma solo in determinati periodi, e non di sicuro oggi …
Ci limitiamo quindi ad un bel giro nel parco del castello ed a qualche foto ricordo …
Ci limitiamo quindi ad un bel giro nel parco del castello ed a qualche foto ricordo …
La giornata e’ veramente calda e la temperatura e’ superiore ai 30 gradi … e meno male che in Normandia, secondo qualcuno, fa freddo e piove sempre !!!!
Entriamo nella cosiddetta “Swisse Normandie” una zona che a detta dei francesi e’ molto simile alla Svizzera.
Sara’, ma noi troviamo piu’ somiglianza alla nostra Toscana che alla Svizzera … quantomeno per la parte che visitiamo.
Raggiungiamo Clecy e trascorriamo un paio d’ore in quello che, almeno a nostro giudizio, e’ un capolavoro.
Un plastico di treni delle dimensioni di piu’ 300 metri quadrati con decine e decine di treni che girano su uno scenario incredibilmente curato ed articolato. Con grande sorpresa, scopriamo che il museo e’ meta di molti turisti … e dopo averlo visto capiamo anche il perche’.
Gabriele ovviamente rimane entusiasta dello spettacolo, ed anche noi, non siamo da meno …
Entriamo nella cosiddetta “Swisse Normandie” una zona che a detta dei francesi e’ molto simile alla Svizzera.
Sara’, ma noi troviamo piu’ somiglianza alla nostra Toscana che alla Svizzera … quantomeno per la parte che visitiamo.
Raggiungiamo Clecy e trascorriamo un paio d’ore in quello che, almeno a nostro giudizio, e’ un capolavoro.
Un plastico di treni delle dimensioni di piu’ 300 metri quadrati con decine e decine di treni che girano su uno scenario incredibilmente curato ed articolato. Con grande sorpresa, scopriamo che il museo e’ meta di molti turisti … e dopo averlo visto capiamo anche il perche’.
Gabriele ovviamente rimane entusiasta dello spettacolo, ed anche noi, non siamo da meno …
Per il rientro ad Honfleur decidiamo ancora di allungare leggermente il giro, considerando che i tempi ce lo consentono.
Includiamo nel nostro itinerario anche una visita a Falaise,
Ad onor del vero ci rimangono ben pochi ricordi di questo paesino che, nel corso della seconda guerra mondiale, venne letteralmente raso al suolo dai bombardamenti. Da vedere c’e’ un castello proprio nel centro del paese di cui pero’ non rimane un granche’ se non un bel torrione.
Includiamo nel nostro itinerario anche una visita a Falaise,
Ad onor del vero ci rimangono ben pochi ricordi di questo paesino che, nel corso della seconda guerra mondiale, venne letteralmente raso al suolo dai bombardamenti. Da vedere c’e’ un castello proprio nel centro del paese di cui pero’ non rimane un granche’ se non un bel torrione.
Rientriamo ad Honfleur in serata e dopo una cena in citta’, prepariamo le valigie perche' domani lasciamo questa splendida citta’ che rimarra’ sicuramente nella memoria di questa vacanza. Ci attendono le spiagge dello Sbarco in Normandia …
DAY 4 - Honfleur – Arromanches – Lounges s/mer – Colleville - Caen (Km percorsi : 152)
Quella di oggi sara’ una delle giornate piu’ memorabili della vacanza … almeno per me …
Ci svegliamo sotto un cielo coperto che minaccia pioggia ma, visto l’itinerario odierno, la cosa non ci preoccupa piu’ di tanto.
Se qualcuno me lo avesse chiesto prima di partire, avrei sicuramente scelto di poter visitare le spiagge dello sbarco sotto un cielo plumbeo piuttosto che sotto il sole …
Lasciamo Honfleur e ci dirigiamo verso le spiagge che, 61 anni fa’ (era il 6 Giugno 1944), videro una delle piu’ spaventose operazioni militari del 20secolo.
Queste spiagge hanno conservato le loro “cicatrici” : crateri di bombe, blocchi di cemento armato, ripari sotterranei inespugnabili, pezzi di artigliaria pesante ancora visitabili e molto altro.
La visita in questa zona della Normandia ha un solo, ma importante, prerequisito : occorre infatti avere una minima idea degli eventi e di come sono andate le cose in quel 6 Giugno 1944.
In internet si trovano molti siti dedicati allo sbarco e consentono una ottima preparazione teorica su luoghi ed eventi associati.
Consiglio vivamente a tutti quindi qualche buona lettura prima di approcciare la visita in questi luoghi.
Siccome questo pero’ e’ un Diario di Viaggio e non un libro di storia, mi limitero’ esclusivamente ad una cronaca dei luoghi visitati aggiungendo esclusivamente commenti o sensazioni personali, omettendo quindi la maggior parte delle informazioni storiche.
Ci svegliamo sotto un cielo coperto che minaccia pioggia ma, visto l’itinerario odierno, la cosa non ci preoccupa piu’ di tanto.
Se qualcuno me lo avesse chiesto prima di partire, avrei sicuramente scelto di poter visitare le spiagge dello sbarco sotto un cielo plumbeo piuttosto che sotto il sole …
Lasciamo Honfleur e ci dirigiamo verso le spiagge che, 61 anni fa’ (era il 6 Giugno 1944), videro una delle piu’ spaventose operazioni militari del 20secolo.
Queste spiagge hanno conservato le loro “cicatrici” : crateri di bombe, blocchi di cemento armato, ripari sotterranei inespugnabili, pezzi di artigliaria pesante ancora visitabili e molto altro.
La visita in questa zona della Normandia ha un solo, ma importante, prerequisito : occorre infatti avere una minima idea degli eventi e di come sono andate le cose in quel 6 Giugno 1944.
In internet si trovano molti siti dedicati allo sbarco e consentono una ottima preparazione teorica su luoghi ed eventi associati.
Consiglio vivamente a tutti quindi qualche buona lettura prima di approcciare la visita in questi luoghi.
Siccome questo pero’ e’ un Diario di Viaggio e non un libro di storia, mi limitero’ esclusivamente ad una cronaca dei luoghi visitati aggiungendo esclusivamente commenti o sensazioni personali, omettendo quindi la maggior parte delle informazioni storiche.
Arriviamo ad Arromanches sotto un tempo da lupi. Fa freddo, pioviggina e c’e’ un vento fortissimo.
Rimaniamo subito impressionati dall’atmosfera che si vive nel piccolissimo paese; c’e’ un silenzio incredibile, quasi come di rispetto eterno verso tutte quelle persone che lasciarono su queste spiagge e su queste strade la loro vita.
La via principale del paese e’, per 365 giorni all’anno, piena di bandiere francesi, americane, canadesi ed olandesi (gli alleati).
Il paesino e’ piccolissimo. Una sola strada principale sulla quale sorgono uno dietro l’altro una serie infinita di negozi che vendono souvenir di ogni tipo sul D-Day.
Decidiamo di assistere ad uno spettacolo del “Cinema a 360gradi”.
Si tratta di un piccolo cinema nel quale viene presentato un spettacolo della durata di 20minuti che riassume, con filmati dell’epoca e su uno schermo a 360 gradi, i principali avvenimenti della seconda guerra mondiale. Indubbiamente, questo cortometraggio, fornisce una buona panoramica sugli avvenimenti e sui luoghi.
Terminata la proiezione scendiamo verso la spiaggia. In questa zona, durante l’operazione “OverLord” (questo il nome tecnico del D-Day), il nome in codice della spiaggia era “Gold Beach”.
Ad onor del vero, su questa spiaggia gli alleati non sbarcarono, ma vi costruirono un immenso ed inimmaginabile porto galleggiante che e’ stato considerato come la maggiore prodezza tecnica della guerra.
Sulla spiaggia sono ancora visibili una serie di cassoni che componevano questo porto artificiale.
Rimaniamo subito impressionati dall’atmosfera che si vive nel piccolissimo paese; c’e’ un silenzio incredibile, quasi come di rispetto eterno verso tutte quelle persone che lasciarono su queste spiagge e su queste strade la loro vita.
La via principale del paese e’, per 365 giorni all’anno, piena di bandiere francesi, americane, canadesi ed olandesi (gli alleati).
Il paesino e’ piccolissimo. Una sola strada principale sulla quale sorgono uno dietro l’altro una serie infinita di negozi che vendono souvenir di ogni tipo sul D-Day.
Decidiamo di assistere ad uno spettacolo del “Cinema a 360gradi”.
Si tratta di un piccolo cinema nel quale viene presentato un spettacolo della durata di 20minuti che riassume, con filmati dell’epoca e su uno schermo a 360 gradi, i principali avvenimenti della seconda guerra mondiale. Indubbiamente, questo cortometraggio, fornisce una buona panoramica sugli avvenimenti e sui luoghi.
Terminata la proiezione scendiamo verso la spiaggia. In questa zona, durante l’operazione “OverLord” (questo il nome tecnico del D-Day), il nome in codice della spiaggia era “Gold Beach”.
Ad onor del vero, su questa spiaggia gli alleati non sbarcarono, ma vi costruirono un immenso ed inimmaginabile porto galleggiante che e’ stato considerato come la maggiore prodezza tecnica della guerra.
Sulla spiaggia sono ancora visibili una serie di cassoni che componevano questo porto artificiale.
Vicino alla spiaggia si trova uno dei piu’ importanti musei alla memoria del D-Day.
Per questioni di tempo scegliamo di non visitarlo (ma ne visiteremo uno simile domani) ma e’ proprio in prossimita’ del museo che incontriamo un gruppo di reduci inglesi in “pellegrinaggio”.
L’emozione che provano queste persone, questi nonnini ottantenni, la si legge sul loro volto.
Tutti inequivocabilmente in divisa e con le mostrine al valore militare, basco in testa, alcuni fisicamente ben messi, altri malconci, eccoli ad onorare i loro AMICI di battaglia caduti e soprattutto a commemorare il loro scampato pericolo.
Per questioni di tempo scegliamo di non visitarlo (ma ne visiteremo uno simile domani) ma e’ proprio in prossimita’ del museo che incontriamo un gruppo di reduci inglesi in “pellegrinaggio”.
L’emozione che provano queste persone, questi nonnini ottantenni, la si legge sul loro volto.
Tutti inequivocabilmente in divisa e con le mostrine al valore militare, basco in testa, alcuni fisicamente ben messi, altri malconci, eccoli ad onorare i loro AMICI di battaglia caduti e soprattutto a commemorare il loro scampato pericolo.
E’ proprio uno di questi reduci che mi regala una emozione che difficilmente dimentinchero’.
Stavo visitando i cassoni lungo la spiaggia quando un reduce in stampelle, accompagnano dalla moglie, mi si e’ affiancato ed inginocchiandosi ha preso una manciata della sabbia della spiaggia guardando verso il mare.
L’ho fissato negli occhi, e quegli occhi da ottantenne, erano lucidi di lacrime … Dio solo puo’ sapere cosa possa aver provato quel “nonnino eroe” che magari per la prima volta dopo 61 anni tornava in quel luogo dove aveva rischiato la sua vita !!!
Dopo un pranzo veloce in uno dei localini lungo la via principale di Arromanches, ci digiriamo verso Lounges sur Mer, distante pochi km.
In questo paese, o meglio poco prima dell’ingresso alla cittadina, si accede ad una serie di batterie di artiglieria pesante tedesche disposte in prossimita’ della scogliera.
Si tratta di 4 casematte, delle quali ben 3 contengono ancora i pezzi di artiglieria. E’ visitabile liberamente anche una casamatta di avvisatamento utilizzata dai tedeschi per la ricognizione di eventuali avanzate alleate dal mare.
In questo paese, o meglio poco prima dell’ingresso alla cittadina, si accede ad una serie di batterie di artiglieria pesante tedesche disposte in prossimita’ della scogliera.
Si tratta di 4 casematte, delle quali ben 3 contengono ancora i pezzi di artiglieria. E’ visitabile liberamente anche una casamatta di avvisatamento utilizzata dai tedeschi per la ricognizione di eventuali avanzate alleate dal mare.
Dopo questa breve visita, proseguiamo sempre verso ovest e dopo pochi km raggiungiamo quello che, per sempre, rimarra’ il luogo storico dello sbarco in Normandia : OMAHA BEACH.
Omaha Beach e’ sicuramente la piu’ nota delle spiagge dello sbarco, ma lo e’ tristemente per il numero di soldati che su quella spiaggia persero la vita. E quei morti furono quasi tutti americani. Non e’ un caso quindi che, proprio in prossimita’ di Omaha Beach, sorga il piu’ grande cimitero americano .
Siamo a Colleville sur Mer.
In questo cimitero riposano 9387 militari americani oltre a 307 soldati sconosciuti.
Per ogni soldato, in una distesa di erba verdissima e curatissima, c’e’ una croce di marmo bianca con l’epigrafe del nome, della compagnia di appartenza e la data della morte.
L’atmosfera che si respira all’interno del cimitero e’ sacrale. Ci sono centinaia di persone ma c’e’ anche un silenzio pieno di commozione e sacralita’.
E’ impossibile descrivere le sensazioni che si provano dinnanzi ad una distesa cosi’ immensa di croci alla memoria.
Il cimitero di Colleville DEVE essere indubbiamente una delle tappe irrinunciabili di un viaggio in Normandia.
Lasciamo Colleville dopo un pasaggio a Port En Bessin, che non ci lascia per niente soddisfatti, torniamo a Caen ove pernotteremo questa notte.
Una breve doccia e raggiungiamo il centro della citta’ (e Caen e’ proprio una grossa citta’; parcheggiamo in uno dei numerosi parcheggi a pagamento presenti nel centro cittadino.
Il consiglio che possiamo dare e’ quello lasciare l’auto nel parcheggio del Castello che sorge proprio sotto il castello di Caen e che e’ comodissimo per girare il centro-citta’. Il centro di Caen e’ molto bello, nonostante la citta’ sia stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti alleati.
Da vedere ci sono il castello e due bellissime abbazie presenti in centro oltre che alle immancabili case a graticcio.
Il cimitero di Colleville DEVE essere indubbiamente una delle tappe irrinunciabili di un viaggio in Normandia.
Lasciamo Colleville dopo un pasaggio a Port En Bessin, che non ci lascia per niente soddisfatti, torniamo a Caen ove pernotteremo questa notte.
Una breve doccia e raggiungiamo il centro della citta’ (e Caen e’ proprio una grossa citta’; parcheggiamo in uno dei numerosi parcheggi a pagamento presenti nel centro cittadino.
Il consiglio che possiamo dare e’ quello lasciare l’auto nel parcheggio del Castello che sorge proprio sotto il castello di Caen e che e’ comodissimo per girare il centro-citta’. Il centro di Caen e’ molto bello, nonostante la citta’ sia stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti alleati.
Da vedere ci sono il castello e due bellissime abbazie presenti in centro oltre che alle immancabili case a graticcio.
Ceniamo in un ristorante italiano poco distante dal castello ed incredibilmente riusciamo a mangiare italiano ed a pagare poco !!
Dopo una giornata lunga e decisamente fredda ci imbustiamo per una bella notta di riposo …
Dopo una giornata lunga e decisamente fredda ci imbustiamo per una bella notta di riposo …
DAY 5 - Caen – St. M.Eglise – Coutances – Granville – Mt St. Michel - Juilley (Km percorsi : 228)
Dopo una abbondante colazione, lasciamo Caen e ci dirigiamo verso l’ultima tappa nelle zone dello sbarco.
Dopo un’oretta di auto, raggiungiamo Sainte Mere Eglise, il punto in cui inizio’ il vero e proprio sbarco in Normandia.
Nella notte del 6 Giugno 1944, la 82’ e la 101’ divisione pacadutisti americane si lanciarono nei cieli di Sainte Mere Eglise e la cittadina fu una tra le prime ad essere liberata dai tedeschi.
La citta’ e’ stata resa celebre dalle vicende del paracadutista Jonh Steele che rimase impigliato sul campanile della chiesa e si finse morto per un paio di ore, prima di essere liberato dai suoi colleghi. A suo ricordo, proprio sul campanile c’e’ un fantoccio che ricorda la sua esperienza.
Anche in questo minuscolo paesino non mancano numerosi negozi specializzati in articoli militari ed in gadget sul D-Day.
Dopo un’oretta di auto, raggiungiamo Sainte Mere Eglise, il punto in cui inizio’ il vero e proprio sbarco in Normandia.
Nella notte del 6 Giugno 1944, la 82’ e la 101’ divisione pacadutisti americane si lanciarono nei cieli di Sainte Mere Eglise e la cittadina fu una tra le prime ad essere liberata dai tedeschi.
La citta’ e’ stata resa celebre dalle vicende del paracadutista Jonh Steele che rimase impigliato sul campanile della chiesa e si finse morto per un paio di ore, prima di essere liberato dai suoi colleghi. A suo ricordo, proprio sul campanile c’e’ un fantoccio che ricorda la sua esperienza.
Anche in questo minuscolo paesino non mancano numerosi negozi specializzati in articoli militari ed in gadget sul D-Day.
A Sainte Mere Eglise c’e’ anche pero’ un importante museo : il Musee Airborne. All’interno di questo spettacolare museo, costruito neanche a dirlo sotto strutture a forma di paracadute, sono contenuti molti documenti, foto, armi ed uniformi originali rinvenute dopo lo sbarco e preziosamente custodite. Ma i veri “pezzi forti” del museo sono un C-47 da trasporto truppe (vero e nelle sue dimensioni originali) ed uno degli alianti Waco che parteciparano all’attacco del D-Day |
Dopo il solito “pranzo volante” partiamo e ci lasciamo alle spalle le zone dello sbarco con il rammarico di non aver avuto il tempo per qualche altra tappa, magari la Pointe du Hoc …
Lasciamo le spiagge a nord della Normandia per dirigerci nella baia del Mt St Michel, nostra destinazione finale della giornata.
Decidiamo pero’ di includere nel tragitto due tappe : Coutances e Granville.
Avevamo lasciato l’alta Normandia con un cielo plumbeo e grossi nuvoloni carichi di acqua ma, nel giro di 10 minuti tutte le nuvole spariscono e ci troviamo sotto un sole a 30 gradi (e’ incredibile come qui cambi in fretta in tempo); quando arriviamo a Coutances non ci sono meno di 32/33 gradi, contro i 16 della mattinata …
Siccome Gabriele dorme beatamente sul sedile posteriore dell’auto non abbiamo modo di scendere.
In effetti pero’ non c’e’ molto da vedere se non una strepitosa cattedrale, degna veramente di Notre Dame a Parigi e non a caso prende proprio il suo nome Avendo parcheggiato proprio dinnanzi alla imponente chiesa, io e Miriam ci alterniamo per la visita.
Considerando le modeste dimensione del paese, questa ci sembra veramente una cattedrale nel deserto e ne abbiamo conferma quando, lasciato il paese, vediamo dall’alto di una collina il rapporto tra il paese e la cattedrale appunto. Ad ogni modo rimane una gran bella chiesa.
Lasciamo le spiagge a nord della Normandia per dirigerci nella baia del Mt St Michel, nostra destinazione finale della giornata.
Decidiamo pero’ di includere nel tragitto due tappe : Coutances e Granville.
Avevamo lasciato l’alta Normandia con un cielo plumbeo e grossi nuvoloni carichi di acqua ma, nel giro di 10 minuti tutte le nuvole spariscono e ci troviamo sotto un sole a 30 gradi (e’ incredibile come qui cambi in fretta in tempo); quando arriviamo a Coutances non ci sono meno di 32/33 gradi, contro i 16 della mattinata …
Siccome Gabriele dorme beatamente sul sedile posteriore dell’auto non abbiamo modo di scendere.
In effetti pero’ non c’e’ molto da vedere se non una strepitosa cattedrale, degna veramente di Notre Dame a Parigi e non a caso prende proprio il suo nome Avendo parcheggiato proprio dinnanzi alla imponente chiesa, io e Miriam ci alterniamo per la visita.
Considerando le modeste dimensione del paese, questa ci sembra veramente una cattedrale nel deserto e ne abbiamo conferma quando, lasciato il paese, vediamo dall’alto di una collina il rapporto tra il paese e la cattedrale appunto. Ad ogni modo rimane una gran bella chiesa.
Lasciamo Coutances e ci dirigiamo verso Granville, un paese sulle coste della Manica con un grande porto peschereccio e commerciale.
Fa’ veramente caldo e dopo un giro nella citta’ alta, molto caratteristica scendiamo e ci concediamo qualche ora di mare.
Scegliamo una spiaggia a pochi km da Granville. Per la prima volta verifichiamo sulla nostra pelle l’effetto della bassa marea.
Fa’ veramente caldo e dopo un giro nella citta’ alta, molto caratteristica scendiamo e ci concediamo qualche ora di mare.
Scegliamo una spiaggia a pochi km da Granville. Per la prima volta verifichiamo sulla nostra pelle l’effetto della bassa marea.
Arriviamo in spiaggia infatti proprio mentre il mare si sta’ ritirando e rimaniamo veramente impressionati dalla distanza che intercorre tra la spiaggia ed il mare stesso… che continua peraltro a crescere.
Quando lasciamo la spiaggia, dopo un paio d’ore, il mare e’ circa mezzo km da dove lo avevamo trovato al nostro arrivo.
Dopo una bel bagno che ci aiuta a sopportare questo inaspettato “caldone normanno” ci rimettiamo in macchina in direzione della baia del Mt St. Michel. Per la prima volta pernottiamo in un bed&breakfast e non in uno dei classici alberghi e siamo molto curiosi del posto che, visto in internet, sembrava carino. Ed in effetti non rimaniamo per niente delusi, anzi !!!
Segnatevi questo nome “Les Blotteries” ed ANDATECI !! Troverete una cascina bellissima ed una persona piacevolissima che vi ospitera’.
Per la felicita’ di Gabriele, finalmente troviamo un posto sicuro, in mezzo alla natura in cui giocare liberamente …
Siamo nel bel mezzo delle campagne, a 15 km dal Mont St Michel, in mezzo a mucche al pascolo e trattori al lavoro …
Quando lasciamo la spiaggia, dopo un paio d’ore, il mare e’ circa mezzo km da dove lo avevamo trovato al nostro arrivo.
Dopo una bel bagno che ci aiuta a sopportare questo inaspettato “caldone normanno” ci rimettiamo in macchina in direzione della baia del Mt St. Michel. Per la prima volta pernottiamo in un bed&breakfast e non in uno dei classici alberghi e siamo molto curiosi del posto che, visto in internet, sembrava carino. Ed in effetti non rimaniamo per niente delusi, anzi !!!
Segnatevi questo nome “Les Blotteries” ed ANDATECI !! Troverete una cascina bellissima ed una persona piacevolissima che vi ospitera’.
Per la felicita’ di Gabriele, finalmente troviamo un posto sicuro, in mezzo alla natura in cui giocare liberamente …
Siamo nel bel mezzo delle campagne, a 15 km dal Mont St Michel, in mezzo a mucche al pascolo e trattori al lavoro …
Ci concediamo qualche ora di tranquillita’ nella cascina e dopo una cena nell’unico ristorante presente nell’arco di 20 km (comunque buono ed a costi contenuti), seppur stanche morti, non riusciamo a resistere alla tentazione di andare a vedere subito il mitico Mt St Michel.
Devo ammettere che la prima veduta del monte, anche da lontanissimo, ti lascia senza fiato …
Sara’ perche’ e’ considerato come uno dei luoghi mitici del nostro globo, sara’ perche gia’ dalle scuole elementari trovi sui libri di testo la foto del monte, ma sta’ di fatto che vederlo dal vivo e’ ancora piu’ bello di quando ci aspettavamo …
Raggiungiamo il monte in serata, verso le 21.00 proprio mentre il sole comincia a tramontare e ci godiamo il tramonto …
Devo ammettere che la prima veduta del monte, anche da lontanissimo, ti lascia senza fiato …
Sara’ perche’ e’ considerato come uno dei luoghi mitici del nostro globo, sara’ perche gia’ dalle scuole elementari trovi sui libri di testo la foto del monte, ma sta’ di fatto che vederlo dal vivo e’ ancora piu’ bello di quando ci aspettavamo …
Raggiungiamo il monte in serata, verso le 21.00 proprio mentre il sole comincia a tramontare e ci godiamo il tramonto …
E’ veramente difficile trovare delle parole per commentare questo luogosplendido.
Di sera, l’atmosfera e’ magica anche in considerazione del fatto che di turisti vene sono ben pochi …
Le vie del borgo sono quasi vuote ed i colori delle luci artificiali proiettate sull’abazia rendono il paesaggio proprio da cartolina.
Purtroppo non riusciamo ad entrare nella basilica (l’ultimo ingresso e’ alle 22.30) ma la cosa non ci preoccupa piu’ di tanto visto che torneremo da queste parti anche la prossima settimana.
Quando usciamo dalle mura, lo spettacolo che troviamo alle nostre spalle e’ immenso !!!
Di sera, l’atmosfera e’ magica anche in considerazione del fatto che di turisti vene sono ben pochi …
Le vie del borgo sono quasi vuote ed i colori delle luci artificiali proiettate sull’abazia rendono il paesaggio proprio da cartolina.
Purtroppo non riusciamo ad entrare nella basilica (l’ultimo ingresso e’ alle 22.30) ma la cosa non ci preoccupa piu’ di tanto visto che torneremo da queste parti anche la prossima settimana.
Quando usciamo dalle mura, lo spettacolo che troviamo alle nostre spalle e’ immenso !!!
Stanchi, anzi stanchissimi, ma soddisfatti per lo spettacolo torniamo verso il B&B.
Ovviamente ci perdiamo e ci mettiamo quasi un’ora a fare 15 km, ma dopo qualche minuto di panico ritroviamo la “retta via” e riusciamo a metterci a letto …
Ovviamente ci perdiamo e ci mettiamo quasi un’ora a fare 15 km, ma dopo qualche minuto di panico ritroviamo la “retta via” e riusciamo a metterci a letto …
DAY 6 - Juilley–Mt St. Michel–Dinard–St. Malo–Cancale–Pointe Grouin- Juilley (Km percorsi : 243)
Oggi e’ il 14 Luglio ed in Francia e’ una giornata festiva : si festeggia la presa della Bastiglia.
E come per tutte le feste nazionali che si rispettino, anche oggi splende un caloroso sole … non troviamo una nuvola neanche a cercarla.
Il programma di oggi prevede la nostra prima tappa in Bretagna e principalmente la visita a St.Malo.
Quando, durante la colazione, il padrone di casa ci chiede il nostro itinerario odierno, ci regala una bella dritta …
Ci propone di raggiungere St Malo via mare, sfruttando i traghetti che collegano la citta fortificata da Dinard, una cittadina balneare a pochi km da St. Malo.
Cosi’ facendo, i vantaggi saranno almeno due : eviteremo il casino che potremo trovare oggi (giornata festiva) a St.Malo e soprattutto potremo goderci la veduta di St. Malo dal mare, veduta che e’ sicuramente piu’ caratteristica che via terra.
Ci dirigiamo quindi verso Dinard, non prima di aver fatto un giretto nuovamente ai piedi del Mt St Michel per una visione diurna.
In effetti, come era prevedibile, vista la giornata festiva troviamo un bel traffico per strada.
Tutti i francesi, sfruttando anche la splendida giornata, oggi vanno verso il mare ...
Dinard e’ una graziosa cittadina balneare con una bellissima spiaggia, resa ancor piu’ lunga dalla bassa marea.
L’imbarco per il traghetto e’ sul porto turisitico e le partenze sono piu’ o meno ogni 20 minuti.
St Malo e’ proprio dinnanzi a noi, e piu’ ci avviciniamo via mare piu’ la citta’ diventa maestosa.
E come per tutte le feste nazionali che si rispettino, anche oggi splende un caloroso sole … non troviamo una nuvola neanche a cercarla.
Il programma di oggi prevede la nostra prima tappa in Bretagna e principalmente la visita a St.Malo.
Quando, durante la colazione, il padrone di casa ci chiede il nostro itinerario odierno, ci regala una bella dritta …
Ci propone di raggiungere St Malo via mare, sfruttando i traghetti che collegano la citta fortificata da Dinard, una cittadina balneare a pochi km da St. Malo.
Cosi’ facendo, i vantaggi saranno almeno due : eviteremo il casino che potremo trovare oggi (giornata festiva) a St.Malo e soprattutto potremo goderci la veduta di St. Malo dal mare, veduta che e’ sicuramente piu’ caratteristica che via terra.
Ci dirigiamo quindi verso Dinard, non prima di aver fatto un giretto nuovamente ai piedi del Mt St Michel per una visione diurna.
In effetti, come era prevedibile, vista la giornata festiva troviamo un bel traffico per strada.
Tutti i francesi, sfruttando anche la splendida giornata, oggi vanno verso il mare ...
Dinard e’ una graziosa cittadina balneare con una bellissima spiaggia, resa ancor piu’ lunga dalla bassa marea.
L’imbarco per il traghetto e’ sul porto turisitico e le partenze sono piu’ o meno ogni 20 minuti.
St Malo e’ proprio dinnanzi a noi, e piu’ ci avviciniamo via mare piu’ la citta’ diventa maestosa.
La citta’ infatti, che scopriremo poi essere veramente grande, e’ racchiusa da alti bastioni, circondata dal mare ed e’ carica di storia.
Al di fuori delle mura invece e’ una importante stazione balneare con un porto turistico (dove attracchiamo) in cui troviamo ormeggiate centinaia di barche a vela, yacth equalche enorme nave da crociera.
I bastioni della citta’ sono aperti da numerose porte poste lungo il loro perimetro.
E’ possibile salire sui bastioni e compiere l’interno giro della citta’ : scoprirete alcuni scorci mozzafiato; la citta’ vecchia e’ bellissima e curatissima.
Essendo per lo piu’ zona pedonale e’ veramente piacevole passeggiare nelle vie potendo gustarsi lo splendido paesaggio : case antiche, palazzi privati, splendidi e pittoreschi cortili.
Non dimenticatevi di fare un giro all’ufficio del turismo dove vi consegneranno una mappa dei principali edifici della citta’.
Al di fuori delle mura invece e’ una importante stazione balneare con un porto turistico (dove attracchiamo) in cui troviamo ormeggiate centinaia di barche a vela, yacth equalche enorme nave da crociera.
I bastioni della citta’ sono aperti da numerose porte poste lungo il loro perimetro.
E’ possibile salire sui bastioni e compiere l’interno giro della citta’ : scoprirete alcuni scorci mozzafiato; la citta’ vecchia e’ bellissima e curatissima.
Essendo per lo piu’ zona pedonale e’ veramente piacevole passeggiare nelle vie potendo gustarsi lo splendido paesaggio : case antiche, palazzi privati, splendidi e pittoreschi cortili.
Non dimenticatevi di fare un giro all’ufficio del turismo dove vi consegneranno una mappa dei principali edifici della citta’.
Se ne avete il tempo, e se le condizioni meteo vi assistono, non dimenticatevi pero’ che St. Malo e’ anche una stazione balneare e non mancano di certo le belle spiagge ed il bel mare.
Peraltro, proprio dinnanzi ad una delle piu’ belle distese di sabbia della citta’, c’e’ la “Ile du Grand-Be” un isolotto nel quale riposa Chateaubriand, uno dei piu’ noti autori della letteratura francese.
Lasciamo Saint Malo e facciamo ritorno a Dinard con il traghetto, sotto un sole che, anche oggi, ci regala temperature ultra-estive.
La prossima tappa sara’ Cancale che distanza circa 25 km da Dinard.
Quando ci arriviamo, ci sembra di essere all’equatore. Oggi e’ indubbiamente la giornata piu’ calda dall’inizio della nostra vacanza.
Cancale e’ un piccolo paesino, famoso pero’ in tutto il mondo per essere la capitale mondiale delle ostriche.
Qui, da secoli, si allevano molti tipi di ostriche. Proprio in fondo al lungo mare e sfruttando la bassa marea presente a quest’ora abbiamo la possibilita’ di vedere gli allevamenti.
Peraltro, proprio dinnanzi ad una delle piu’ belle distese di sabbia della citta’, c’e’ la “Ile du Grand-Be” un isolotto nel quale riposa Chateaubriand, uno dei piu’ noti autori della letteratura francese.
Lasciamo Saint Malo e facciamo ritorno a Dinard con il traghetto, sotto un sole che, anche oggi, ci regala temperature ultra-estive.
La prossima tappa sara’ Cancale che distanza circa 25 km da Dinard.
Quando ci arriviamo, ci sembra di essere all’equatore. Oggi e’ indubbiamente la giornata piu’ calda dall’inizio della nostra vacanza.
Cancale e’ un piccolo paesino, famoso pero’ in tutto il mondo per essere la capitale mondiale delle ostriche.
Qui, da secoli, si allevano molti tipi di ostriche. Proprio in fondo al lungo mare e sfruttando la bassa marea presente a quest’ora abbiamo la possibilita’ di vedere gli allevamenti.
La particolarita’ di Cancale e’ proprio questa. Avendo acque poco profonde, l’ampiezza delle maree e’ molto elevata rendendo cosi’ favorevole la coltivazione di alcuni tipi di ostriche.
Scopriamo infatti che non ne esistono alcune specie che hanno bisogno di acqua ma anche di sole.
Il ciclo naturale delle maree a Cancale consente quindi di verificare questa condizione due volte al giorno.
Ci facciamo un giro in prossimita’ delle coltivazioni ed ammiriamo la disposizione rigorosamente ordinata degli allevamenti.
In prossimita’ degli stessi c’e’ anche un piccolo mercatino ove e’ possibile assaggiare ostriche di ogni specie.
I prezzi non sono poi cosi’ alti. Si arriva a circa 4 euro la dozzina per la qualita’ piu’ pregiata.
Scopriamo infatti che non ne esistono alcune specie che hanno bisogno di acqua ma anche di sole.
Il ciclo naturale delle maree a Cancale consente quindi di verificare questa condizione due volte al giorno.
Ci facciamo un giro in prossimita’ delle coltivazioni ed ammiriamo la disposizione rigorosamente ordinata degli allevamenti.
In prossimita’ degli stessi c’e’ anche un piccolo mercatino ove e’ possibile assaggiare ostriche di ogni specie.
I prezzi non sono poi cosi’ alti. Si arriva a circa 4 euro la dozzina per la qualita’ piu’ pregiata.
Visitando il mercatino scopriamo poi che la parte piu’ complessa dell’operazione e’ l’apertura dell’ostrica che, con abile maestria, le signore alle bancarelle compiono armate di coltello e guanti con magliatura d’acciaio alle mani.
Vi consigliamo di salire a piedi sulla collinetta che sovrasta il paesino, raggiungibile facilmente con una scalinata.
In prossimita’ del monumento ai caduti otterrete una ottima vista dall’alto degli allevamenti e di tutto il lungomare di Cancale.
Vi consigliamo di salire a piedi sulla collinetta che sovrasta il paesino, raggiungibile facilmente con una scalinata.
In prossimita’ del monumento ai caduti otterrete una ottima vista dall’alto degli allevamenti e di tutto il lungomare di Cancale.
La Pointe du Grouin, una punta dalla quale si possono ammirare ampie scogliere a strapiombo sul mare, dista solo pochi km da Cancale.
Quando vediamo, gia’ a 2 km di distanza, centinaia di macchine parcheggiate, capiamo che le nostre speranze di poterla visitare sono nulle. Delusi, ma pur sempre soddisfatti per la giornata, decidiamo di rientrare al nostro Bed&breakfast.
Per chiudere il bellezza la giornata, decidiamo pero’ di seguire per il nostro rientro la “Rou de le Baie” una strada panoramica che ci consente di percorrere una buona parte della baia di Mt St Michel con il monte quasi sempre ben in vista e che non ci riserva anche qualche “scorcio” non proprio classicamente francese …
Quando vediamo, gia’ a 2 km di distanza, centinaia di macchine parcheggiate, capiamo che le nostre speranze di poterla visitare sono nulle. Delusi, ma pur sempre soddisfatti per la giornata, decidiamo di rientrare al nostro Bed&breakfast.
Per chiudere il bellezza la giornata, decidiamo pero’ di seguire per il nostro rientro la “Rou de le Baie” una strada panoramica che ci consente di percorrere una buona parte della baia di Mt St Michel con il monte quasi sempre ben in vista e che non ci riserva anche qualche “scorcio” non proprio classicamente francese …
DAY 7 -Juilley – Dinan – Cap Frehel – Fort La Latte – Tregastel Plage - Roscoff (Km percorsi : 320)
Ci svegliamo nuovamente sotto uno splendido sole … quella di oggi sara’ una giornata memorabile, forse la piu’ lunga dell’intero tour …
Dopo la colazione, quasi a malincuore (e con Gabriele decisamente arrabbiato) lasciamo Les Blotteries, contenti solo per il fatto che a distanza di qualche giorno ci ritorneremo per un’altra nottata.
Tra le tappa previste per oggi dobbiamo includere Dinan che ieri, per ragioni di tempo, non siamo riusciti a visitare.
Questo ci scombussola un po’ l’itinerario ma non possiamo omettere dal nostro tour una delle citta’ piu’ importanti e caratteristiche della Bretagna.
Arriviamo a Dinan e lasciamo l’auto in un parcheggio a pagamento proprio in centro (anche a basso costo!). Questa cittadina ha conservato un belissimo centro storico molto caratteristico che deve essere visitato rigorosamente a piedi.
Dopo la colazione, quasi a malincuore (e con Gabriele decisamente arrabbiato) lasciamo Les Blotteries, contenti solo per il fatto che a distanza di qualche giorno ci ritorneremo per un’altra nottata.
Tra le tappa previste per oggi dobbiamo includere Dinan che ieri, per ragioni di tempo, non siamo riusciti a visitare.
Questo ci scombussola un po’ l’itinerario ma non possiamo omettere dal nostro tour una delle citta’ piu’ importanti e caratteristiche della Bretagna.
Arriviamo a Dinan e lasciamo l’auto in un parcheggio a pagamento proprio in centro (anche a basso costo!). Questa cittadina ha conservato un belissimo centro storico molto caratteristico che deve essere visitato rigorosamente a piedi.
Il centro della citta’ e’ un mix affascinante di costruzioni medioevali e rinascimentali.
Decidiamo di salire sulla torre dell’orologio (il campanile della chiesa, per intenderci) e facciamo veramente bene. La veduta che si ha dall’alto vale veramente la lunga scalinata che occore fare per arrivare alle campane della torre …
Camminando per le vie del paese si aprono ai nostri occhi bellissimi scorci.
Quando raggiungiamo poi i bastioni in fondo al paese abbiamo una bellissima veduta del porticciolo, un porto non sul mare ma sul fiume Rance che e’ navigabile per molto del suo percorso.
Decidiamo di salire sulla torre dell’orologio (il campanile della chiesa, per intenderci) e facciamo veramente bene. La veduta che si ha dall’alto vale veramente la lunga scalinata che occore fare per arrivare alle campane della torre …
Camminando per le vie del paese si aprono ai nostri occhi bellissimi scorci.
Quando raggiungiamo poi i bastioni in fondo al paese abbiamo una bellissima veduta del porticciolo, un porto non sul mare ma sul fiume Rance che e’ navigabile per molto del suo percorso.
La prossima destinazione e’ il mitico Cap Frehel, uno di quei posti che non appena apri una guida della Bretagna ti trovi scritto su ogni pagina ..
Questa punta, spesso battuta da fortissimi venti e’ indubbiamente uno dei luoghi piu’ impressionanti della costa bretone.
A rendere ancora piu’ interessante la zona c’e’ poi una bellissima vegetazione costituita da grandi distese di brughiera.
Questa punta, spesso battuta da fortissimi venti e’ indubbiamente uno dei luoghi piu’ impressionanti della costa bretone.
A rendere ancora piu’ interessante la zona c’e’ poi una bellissima vegetazione costituita da grandi distese di brughiera.
Raggiungiamo Cap Frehel in tarda mattinata sotto un sole cocente ed un cielo limpidissimo.
Con queste condizioni meteo il contrasto dei colori del mare, del cielo e della brughiera colorata di giallo e viola restituiscono una visione decisamente unica.
A Cap Frehel c’e’ poi un imponente faro con un altrettanto simpatico “guardiano del faro” che non lesina spiegazioni sul funzionamento del faro ai turisti (volendo e’ possibile anche salirci).
Con queste condizioni meteo il contrasto dei colori del mare, del cielo e della brughiera colorata di giallo e viola restituiscono una visione decisamente unica.
A Cap Frehel c’e’ poi un imponente faro con un altrettanto simpatico “guardiano del faro” che non lesina spiegazioni sul funzionamento del faro ai turisti (volendo e’ possibile anche salirci).
A pochi km da Cap Frehel c’e’ Fort La Latte, una roccaforte appollaiata su un dirupo estremamente pittoresco che domina la baia.
Il fortino e’ accessibile percorrendo una strada sterrata tutta in discesa (buona fortuna per la salita J) che porta proprio alla falesia sulla quale e’ stato costruita la rocca.
L’ingresso e’ a pagamento … valutate voi se entrare oppure dedicare una mezz’ora del vostro tempo ad ammirare la natura che da queste parti e’ decisamente selvaggia.
Se ne avete tempo, un buon itinerario consigliato e’ il sentiero pedonale che consente di raggiungere Fort La Latte da Cap Frehel o viceversa ..
Noi, con Gabriele al seguito, non possiamo permettercelo percio’ decidiamo di ripartire.
Con questo sole e con questo caldo non possiamo non includere una tappa in spiaggia.
Decidiamo allora di dirigerci verso una delle zone con le spiagge piu’ rinomate della costa, ovvero la zona di Ploumanch dove si estende la cosiddetta “Costa di granito rosa”.
Decidiamo di raggiungere la zona di Tregastel per farci un bel bagno nella mitica “Tregastel Plage”.
Quando arriviamo capiamo anche perche’ le spiagge di questa zona sono associate al granito rosa …
Il vento e la pioggia hanno modellato nei secoli queste coste facendo assumere alle rocce le forme più stravaganti e impensabili ma tutte di un colore rosastro. La zona e’ molto simile alla nostra Costa Smeralda ed anche il mare non e’ da meno.
La spiaggia non e’ di sabbia ma e’ formata da minuscoli sassolini (rosastri anch’essi) che contribuiscono a dare questo caratteristico colore anche alla spiaggia.
Decidiamo allora di dirigerci verso una delle zone con le spiagge piu’ rinomate della costa, ovvero la zona di Ploumanch dove si estende la cosiddetta “Costa di granito rosa”.
Decidiamo di raggiungere la zona di Tregastel per farci un bel bagno nella mitica “Tregastel Plage”.
Quando arriviamo capiamo anche perche’ le spiagge di questa zona sono associate al granito rosa …
Il vento e la pioggia hanno modellato nei secoli queste coste facendo assumere alle rocce le forme più stravaganti e impensabili ma tutte di un colore rosastro. La zona e’ molto simile alla nostra Costa Smeralda ed anche il mare non e’ da meno.
La spiaggia non e’ di sabbia ma e’ formata da minuscoli sassolini (rosastri anch’essi) che contribuiscono a dare questo caratteristico colore anche alla spiaggia.
Dopo una bella rinfrescata ripartiamo per l’ultima tappa odierna : Roscoff.
Questa cittadina, posizionata proprio all’estremo nord della baia di Morlaix, e’ un importante snodo turistico per due motivi : e’ il punto di arrivo/partenza dei traghetti verso l’Inghilterra ed e’ un importante centro per la cure talassoterapiche.
Scegliamo di seguire il piu’ possibile la costa e, con la bassa marea, le spiagge assumono un aspetto decisamente particolare.
Quando raggiungiamo Roscoff sono quasi le 20.00.
Una rapida doccia e poi usciamo per la cena. Ceniamo nell’unico ristorante con vista sul mare e prendiamo una mezza spennata.
Veniamo pero’ appagati da uno splendido tramonto, uno di quei tramonti sul mare che ti rimangono stampati nella memoria per tutto il resto della vacanza.
Questa cittadina, posizionata proprio all’estremo nord della baia di Morlaix, e’ un importante snodo turistico per due motivi : e’ il punto di arrivo/partenza dei traghetti verso l’Inghilterra ed e’ un importante centro per la cure talassoterapiche.
Scegliamo di seguire il piu’ possibile la costa e, con la bassa marea, le spiagge assumono un aspetto decisamente particolare.
Quando raggiungiamo Roscoff sono quasi le 20.00.
Una rapida doccia e poi usciamo per la cena. Ceniamo nell’unico ristorante con vista sul mare e prendiamo una mezza spennata.
Veniamo pero’ appagati da uno splendido tramonto, uno di quei tramonti sul mare che ti rimangono stampati nella memoria per tutto il resto della vacanza.
Roscoff “by night” e proprio romantica, proprio un bel piccolo paesino di mare !!
Per la gioia di Gabriele in paese ci sono le giostre e la nostra serata a Roscoff si conclude tra giri sulle giostre...
Per la gioia di Gabriele in paese ci sono le giostre e la nostra serata a Roscoff si conclude tra giri sulle giostre...
DAY 8 -Roscoff – St. Paul de Leon – Pleyben – Pointe des Espanoles - Pointe du Penhir - Kerhuel
(Km percorsi : 320)
Siamo al giro di boa. Oggi e’ Sabato ed ormai siamo in Normandia e Bretagna da una settimana.
Oggettivamente non potevamo pretendere di piu’ da questi primi giorni : abbiamo completato tutte le tappe che avevamo programmato e soprattutto lo abbiamo fatto sotto uno splendido sole che ci ha quasi sempre accompagnato.
Trascorriamo la mattinata a Roscoff e la visita diurna ci conferma le buone impressioni che avevamo avuto di questo splendido paesino ieri sera. Non c’e’ nulla di particolare che possa inserirlo nelle piu’ rinomate guide turistiche ma, almeno a noi, appare decisamente magico.
Sara’ il mare, sara’ la quiete che si respira passeggiando nelle viette ricche di case di sasso ed a graticcio, sara’ il verso dei gabbiani o la visione delle barche dei pescatori che rientrano in porto dopo una nottata di lavoro, ma noi abbiamo inserito anche Roscoff tra le mete che piu’ ricorderemo in questa vacanza.
Oggettivamente non potevamo pretendere di piu’ da questi primi giorni : abbiamo completato tutte le tappe che avevamo programmato e soprattutto lo abbiamo fatto sotto uno splendido sole che ci ha quasi sempre accompagnato.
Trascorriamo la mattinata a Roscoff e la visita diurna ci conferma le buone impressioni che avevamo avuto di questo splendido paesino ieri sera. Non c’e’ nulla di particolare che possa inserirlo nelle piu’ rinomate guide turistiche ma, almeno a noi, appare decisamente magico.
Sara’ il mare, sara’ la quiete che si respira passeggiando nelle viette ricche di case di sasso ed a graticcio, sara’ il verso dei gabbiani o la visione delle barche dei pescatori che rientrano in porto dopo una nottata di lavoro, ma noi abbiamo inserito anche Roscoff tra le mete che piu’ ricorderemo in questa vacanza.
Per la Per mattinata non ci diamo particolari programmi. Miriam trascorre un’oretta con Gabriele alla piccola stazione del paese (gia’ perche’ non avete idea di quanto possano interessare i treni francesi a GabrieleJ) mentre io passeggio per le vie del paese.
Con la luce del giorno e’ ben visibile l’Ile de Batz, una isoletta che dista poche miglia dalla costa e da Roscoff.
In tarda mattinata partiamo in direzione della Penisola di Crozon. Facciamo un paio di tappe lungo il percorso : la prima a Saint Paul de Leon, una citta’ a pochi km da Roscoff dove visitiamo “al volo” la splendida cattedrale e la seconda a PleyBen, un piccolo paesino interessante per il bel complesso parrocchiale con il calvario più imponente della Bretagna. |
L’itinerario di oggi ci portera’ a visitare la penisola di Crozon, una delle zone piu’ caratteristiche della Bretagna : scogliere a strapiombo sul mare, spiagge nascoste che si affacciano su di un mare eccezionale e soprattutto una natura selvaggia che fa da contorno a tutto questo.
La nostra prima tappa e’ la “Pointe des Espagnols”, che raggiungiamo dopo aver aver percorso una stradina che si fa sempre piu’ stressa man mano che ci avviciniamo alla destinazione.
Da questa punta otteniamo una suggestiva visione della baia di Brest, ma nulla di piu … valutate voi se passarci o meno.
In compenso pero’ nel parcheggio c’e’ un buon punto di ristoro e ci fermiamo per il pranzo …
Quella che ci rimarra’ sicuramente impressa sara’ invece la : Pointe de Penhir. E’; sicuramente la punta piu’ turistica della penisola di Crozon ma bisogna riconoscere che il posto e’ MERAVIGLIOSO !!
Ci sono scogliere frastagliate che si tuffano nel mare quasi in ogni direzione di veduta.
Si lascia l’auto in parcheggio gratuito distante poche centinaia di metri dalla punta e poi con una serie infinita di sentieri pedonali e’ possibile scendere verso i punti piu estremi delle scogliere.
La nostra prima tappa e’ la “Pointe des Espagnols”, che raggiungiamo dopo aver aver percorso una stradina che si fa sempre piu’ stressa man mano che ci avviciniamo alla destinazione.
Da questa punta otteniamo una suggestiva visione della baia di Brest, ma nulla di piu … valutate voi se passarci o meno.
In compenso pero’ nel parcheggio c’e’ un buon punto di ristoro e ci fermiamo per il pranzo …
Quella che ci rimarra’ sicuramente impressa sara’ invece la : Pointe de Penhir. E’; sicuramente la punta piu’ turistica della penisola di Crozon ma bisogna riconoscere che il posto e’ MERAVIGLIOSO !!
Ci sono scogliere frastagliate che si tuffano nel mare quasi in ogni direzione di veduta.
Si lascia l’auto in parcheggio gratuito distante poche centinaia di metri dalla punta e poi con una serie infinita di sentieri pedonali e’ possibile scendere verso i punti piu estremi delle scogliere.
E’ decisamente difficile descrivere a parole lo spettacolo che la natura ci regala : questi sono luoghi da visitare e basta …
Vi auguriamo poi di trovare il sole ed il caldo che abbiamo trovato noi.
Un’altra bellissima caratteristica di queste zone sono le splendide spiagge; proprio dalla Pointe du Penhir ne “miriamo” una e la raggiungiamo in auto. Scopriamo poi che avevamo mirato giusto : posiamo stuole ed asciugami sulla spiaggia di Pen-Hat.
Non capiamo per quale motivo una serie di cartelli ne impediscano la balneazione ma, cosi’ come tutte le altre centinaia di persone che l’affollano, ce ne freghiamo e ci tuffiamo in mare (anzi nell’oceano …)
Ma qui non c’e’ solo mare : ci si tuffa in un vero e proprio paradiso naturale con spiaggie circondate da scogliere, fari e colline. UNO SPETTACOLO
Non capiamo per quale motivo una serie di cartelli ne impediscano la balneazione ma, cosi’ come tutte le altre centinaia di persone che l’affollano, ce ne freghiamo e ci tuffiamo in mare (anzi nell’oceano …)
Ma qui non c’e’ solo mare : ci si tuffa in un vero e proprio paradiso naturale con spiaggie circondate da scogliere, fari e colline. UNO SPETTACOLO
Dopo qualche ora di spiaggia, di mare, di sole e di divertimento lasciamo la penisola di Crozon e proseguiamo il nostro viaggio in direzione Quimper.
Oggi siamo decisamente curiosi di raggiungere l’albergo in quanto abbiamo prenotato per le prossime due notti in un maniero, ovvero in uno di quelle residenze storiche immerse nel verde che da queste parti sono il massimo per un pernotto in mezzo alla natura …
Il Manoir de Kerhuel si trova poco piu’ a sud di Quimper, in direzione Pont L’Abbe.
Quando ci arriviamo, effettivamente il posto e’ da sogno. Un lungo viale alberato conduce al maniero e gli unici rumori che si sentono sono quelli del cinguettio degli uccelli …
Oggi siamo decisamente curiosi di raggiungere l’albergo in quanto abbiamo prenotato per le prossime due notti in un maniero, ovvero in uno di quelle residenze storiche immerse nel verde che da queste parti sono il massimo per un pernotto in mezzo alla natura …
Il Manoir de Kerhuel si trova poco piu’ a sud di Quimper, in direzione Pont L’Abbe.
Quando ci arriviamo, effettivamente il posto e’ da sogno. Un lungo viale alberato conduce al maniero e gli unici rumori che si sentono sono quelli del cinguettio degli uccelli …
Ma oggi e’ Sabato e cosi’ come noi italiani anche i francesi spesso il Sabato nei mesi estivi si sposano …
E quale posto migliore del Manoir de Kerhuel per un bellissimo pranzo di nozze ???
Non facciamo in tempo a scaricare la prima valigia che in questo paradiso di quiete, una bellissima carovana da non meno di 50 macchine tutte allegre e clacsonanti entra nel lungo vialone alberato …
Morale : trascorriamo la nostra prima notte al Kerhuel in camera ad ascoltare sino alle 3 del mattino musica celtica ed urla in francese … non era proprio cio’ che ci saremmo aspettati, soprattutto dopo una bella spennata nell’unico ristorante che troviamo nell’arco di 30 km !!!! (maggiori dettagli nell’appendice del diario)
E quale posto migliore del Manoir de Kerhuel per un bellissimo pranzo di nozze ???
Non facciamo in tempo a scaricare la prima valigia che in questo paradiso di quiete, una bellissima carovana da non meno di 50 macchine tutte allegre e clacsonanti entra nel lungo vialone alberato …
Morale : trascorriamo la nostra prima notte al Kerhuel in camera ad ascoltare sino alle 3 del mattino musica celtica ed urla in francese … non era proprio cio’ che ci saremmo aspettati, soprattutto dopo una bella spennata nell’unico ristorante che troviamo nell’arco di 30 km !!!! (maggiori dettagli nell’appendice del diario)
DAY 9 -Kerhuel – Pointe du Raz – Locronan – Quimper – Kerhuel (Km percorsi : 126)
Dopo la splendida nottata tra urla e musica, non potevamo iniziare meglio la giornata se non con una bella colazione …. CON GLI SPOSI!!!
Gia’ perche’ dopo i festeggiamenti anche loro si sono fermati a dormire qui. Quando li localizziamo non sappiamo se salutarli o maledirli (o forse era meglio maledire quelli che prenotando non ci avevano detto del matrimonio!!!)
Ad ogni modo, non potevamo di certo prendercela con i novelli sposi e quindi decidiamo di annegare il nostro sonno perso in una splendida colazione consumata in una pace incredibile (questa volta vera!), seduti su tavolini all’aperto nello splendido giardino del maniero.
Anche oggi, Domenica, c’e’ uno splendido sole e visto il programma della giornata, la cosa non puo’ che esserci gradita. Oggi andremo alla Pointe Du Raz, un altro di quei posti in cui l’uomo puo’ realmente tornare in contatto diretto con la natura. Siamo nella punta più occidentale della Cornovaglia.
Con la scusa che la zona e’ riserva nazionale tutelata (da cosa pero’ non lo abbiamo capito J) gli amici francesi hanno pensato bene di creare un unico parcheggio obbligatorio a pagamento (5 Euro x auto) in prossimita’ di un vero e proprio “polo commerciale” creato a poco meno di un km dalla punta.
Dopo una tappa all’ufficio informazioni nel quale ci viene consegnata pero’ in maniera gratuita della buona documentazione (anche in italiano, INCREDIBILE!!!) ci dirigiamo verso la punta.
Ci sono due alternative : una bella passeggiata da 10minuti in pianura, oppure un bus navetta che ogni 10 minuti percorre il tragitto tra il parcheggio e la punta.
Gia’ perche’ dopo i festeggiamenti anche loro si sono fermati a dormire qui. Quando li localizziamo non sappiamo se salutarli o maledirli (o forse era meglio maledire quelli che prenotando non ci avevano detto del matrimonio!!!)
Ad ogni modo, non potevamo di certo prendercela con i novelli sposi e quindi decidiamo di annegare il nostro sonno perso in una splendida colazione consumata in una pace incredibile (questa volta vera!), seduti su tavolini all’aperto nello splendido giardino del maniero.
Anche oggi, Domenica, c’e’ uno splendido sole e visto il programma della giornata, la cosa non puo’ che esserci gradita. Oggi andremo alla Pointe Du Raz, un altro di quei posti in cui l’uomo puo’ realmente tornare in contatto diretto con la natura. Siamo nella punta più occidentale della Cornovaglia.
Con la scusa che la zona e’ riserva nazionale tutelata (da cosa pero’ non lo abbiamo capito J) gli amici francesi hanno pensato bene di creare un unico parcheggio obbligatorio a pagamento (5 Euro x auto) in prossimita’ di un vero e proprio “polo commerciale” creato a poco meno di un km dalla punta.
Dopo una tappa all’ufficio informazioni nel quale ci viene consegnata pero’ in maniera gratuita della buona documentazione (anche in italiano, INCREDIBILE!!!) ci dirigiamo verso la punta.
Ci sono due alternative : una bella passeggiata da 10minuti in pianura, oppure un bus navetta che ogni 10 minuti percorre il tragitto tra il parcheggio e la punta.
Io scelgo la passeggiata mentre Miriam e Gabriele optano per la navetta rigorosamente ecologica a gas naturale
Lo splendido panorama che si osserva dalla Pointe du Raz comprende in successione una serie di due fari, il rimescolio delle acque causato da una forte corrente di marea, l'isola di Sein e, infine, in mezzo all'oceano un ultimo faro (il faro d'Ar-Men).
Lo splendido panorama che si osserva dalla Pointe du Raz comprende in successione una serie di due fari, il rimescolio delle acque causato da una forte corrente di marea, l'isola di Sein e, infine, in mezzo all'oceano un ultimo faro (il faro d'Ar-Men).
Se ve la sentite, una buona passeggiata che io non ho esitato a fare e’ quella che vi consente di raggiungere proprio la punta piu’ estrema della scogliera. Attenzione pero’ che ci sono alcuni punti a strapiombo sul mare nei quali e’ necessario tenersi alle apposite corde posizionate sul sentieri.
Un bel cartello posto all’inizio della camminata vi avverte inesorabilmente che, in caso di incidenti, nessuno ne risponde … lo sforzo pero’ viene ripagato dall’idea di trovarsi proprio dinnanzi all’Oceano Atlantico.
Quando ripartiamo, neanche a farlo apposta, le condizioni meteo cominciano a cambiare ma poco ci interessa.
L’obiettivo principale per il quale speravamo in una bella giornata era proprio quello che stavamo lasciando.
Proseguiamo per Locronan seguendo la D7 una via panoramica che costeggia la costa nord della Cornovaglia francese quando, incuriositi da un suggestivo mulino a vento, ci ritroviamo nel bel mezzo di una festa di paese bretone. Non esitiamo nanche un minuto e ci fermiamo …
Un bel cartello posto all’inizio della camminata vi avverte inesorabilmente che, in caso di incidenti, nessuno ne risponde … lo sforzo pero’ viene ripagato dall’idea di trovarsi proprio dinnanzi all’Oceano Atlantico.
Quando ripartiamo, neanche a farlo apposta, le condizioni meteo cominciano a cambiare ma poco ci interessa.
L’obiettivo principale per il quale speravamo in una bella giornata era proprio quello che stavamo lasciando.
Proseguiamo per Locronan seguendo la D7 una via panoramica che costeggia la costa nord della Cornovaglia francese quando, incuriositi da un suggestivo mulino a vento, ci ritroviamo nel bel mezzo di una festa di paese bretone. Non esitiamo nanche un minuto e ci fermiamo …
Nel campo sono allestite una serie di bancherelle in cui non mancano sidro e birra da bere ma soprattutto crepes e salmone affumicato da mangiare.
Il tutto condito con una mostra storica di attrezzi per il lavoro nei campi e con il sottofondo di musica bretone, una musica molto simile a quella celtica suonata principalmente con le cornamuse.
I bretoni residenti, per l’occasione, sfoggiano i loro vestiti caratteristici e non lesinano a rispondere a tutte le nostre domande e curiosita’.
Soddisfatti di questo imprevisto ma piacevolissimo fuori-programma, continuiamo il nostro viaggio in direzione Locronan. Facciamo una breve tappa a Goulien dove, lungo la strada, c’e una centrale eolica con 9 mega mulini a vento modernissimi.
Locronan e’ un piccolo borgo-museo, che deve la sua notorietà anche alla buona conservazione del'antico centro con le sue case medievali tutte esclusivamente in granito.
Il borgo e’ esclusivamente pedonale ed occorre lasciare l’auto negli parcheggi all’ingresso del paese.
Costo 3 Euro (come contributo per il mantenimento della cittadina) ma vi danno un adesivo che vi consente di parcheggiare liberamente per tutta l’estate… bella trovata J
La piazzetta del borgo, decisamente unica nel suo genere e incredibilmente conservata, e’ incantevole e non a caso e’ stata sfondo di numerosi film storici nel passato.
Locronan e’ un piccolo borgo-museo, che deve la sua notorietà anche alla buona conservazione del'antico centro con le sue case medievali tutte esclusivamente in granito.
Il borgo e’ esclusivamente pedonale ed occorre lasciare l’auto negli parcheggi all’ingresso del paese.
Costo 3 Euro (come contributo per il mantenimento della cittadina) ma vi danno un adesivo che vi consente di parcheggiare liberamente per tutta l’estate… bella trovata J
La piazzetta del borgo, decisamente unica nel suo genere e incredibilmente conservata, e’ incantevole e non a caso e’ stata sfondo di numerosi film storici nel passato.
Per una volta terminiamo il nostro itinerario nel primo pomeriggio. Decidiamo quindi di rientrare al maniero, di riposarci un po’ e di scendere per la cena a Quimper e visitare la citta’.
Fortunamente oggi al Kerhuel non ci sono matrimoni e l’atmosfera e’ decisamente differente da quella che abbiamo trovato ieri.
Oggi siamo veramente in un “posto da 1000 e 1 notte” …
Quimper e’ una grossa citta’ ed oggi e’ domenica, ma non ci spieghiamo la grande confusione che troviamo.
Quasi fatichiamo a trovare persino parcheggi a pagamento.
Per nostra fortuna riusciamo a lasciare l’auto in prossimita’ della stazione ed accontentare cosi’ Gabriele.
Da Quimper passano persino i TGV, un vero mito per il piccolo Gabry ed abbiamo il dovere di accontentarlo.
Dopo una bella oretta trascorsa in stazione tra TGV e treni merci si avvicinamo al centro citta’ per cenare.
Il tempo di uscire dalla stazione e capiamo il motivo di tanta confusione : oggi c’e’ il FESTIVAL DELLA CORNOVAGLIA una delle piu’ importanti manifestazioni folcloristiche della zona.
A questa manifestazione partecipano decine di gruppi folcloristici francesi e d’oltre Manica con costumi tipici e cornamuse.
Quella che ci vediamo passare dinnanzi e’ una delle piu’ caratteristiche e grandi sfilate a cui io personalmente abbia mai assistito. Bandiere, costumi incredibili ma soprattutto cornamuse … ce ne saranno non meno di 200. Il suono che generano e’ assordante ma di un bello incredibile.
In una atmosfera di grande festa e di grande cordialita’ vediamo sfilare dinnanzi a noi donne e uomini splendidamente vestiti con costumi locali.
Assistiamo ad una di quelle manifestazioni che sulle guide sono indicate con : “ … se poi avrete la fortuna di incontrare alcune feste tipiche locali scoprirete la meravigliosita’ dei costumi tradizionali bretoni”… beh, noi questa fortuna l’abbiamo avuta !!!!
Fortunamente oggi al Kerhuel non ci sono matrimoni e l’atmosfera e’ decisamente differente da quella che abbiamo trovato ieri.
Oggi siamo veramente in un “posto da 1000 e 1 notte” …
Quimper e’ una grossa citta’ ed oggi e’ domenica, ma non ci spieghiamo la grande confusione che troviamo.
Quasi fatichiamo a trovare persino parcheggi a pagamento.
Per nostra fortuna riusciamo a lasciare l’auto in prossimita’ della stazione ed accontentare cosi’ Gabriele.
Da Quimper passano persino i TGV, un vero mito per il piccolo Gabry ed abbiamo il dovere di accontentarlo.
Dopo una bella oretta trascorsa in stazione tra TGV e treni merci si avvicinamo al centro citta’ per cenare.
Il tempo di uscire dalla stazione e capiamo il motivo di tanta confusione : oggi c’e’ il FESTIVAL DELLA CORNOVAGLIA una delle piu’ importanti manifestazioni folcloristiche della zona.
A questa manifestazione partecipano decine di gruppi folcloristici francesi e d’oltre Manica con costumi tipici e cornamuse.
Quella che ci vediamo passare dinnanzi e’ una delle piu’ caratteristiche e grandi sfilate a cui io personalmente abbia mai assistito. Bandiere, costumi incredibili ma soprattutto cornamuse … ce ne saranno non meno di 200. Il suono che generano e’ assordante ma di un bello incredibile.
In una atmosfera di grande festa e di grande cordialita’ vediamo sfilare dinnanzi a noi donne e uomini splendidamente vestiti con costumi locali.
Assistiamo ad una di quelle manifestazioni che sulle guide sono indicate con : “ … se poi avrete la fortuna di incontrare alcune feste tipiche locali scoprirete la meravigliosita’ dei costumi tradizionali bretoni”… beh, noi questa fortuna l’abbiamo avuta !!!!
La citta’ e’ festosa ma incredibilmente congestionata; facciamo persino fatica a camminare nel centro storico.
Purtroppo la cattedrale e’ in restauro e non abbiamo modo di apprezzarne la facciata che nelle guide viene riportata come una delle piu’ belle caratteristiche architettoniche di Quimper.
Lasciamo Quimper e facciamo ritorno nel “nostro” maniero dove questa notte potremo finalmente goderci la tranquillita’ della campagna bretone…
Purtroppo la cattedrale e’ in restauro e non abbiamo modo di apprezzarne la facciata che nelle guide viene riportata come una delle piu’ belle caratteristiche architettoniche di Quimper.
Lasciamo Quimper e facciamo ritorno nel “nostro” maniero dove questa notte potremo finalmente goderci la tranquillita’ della campagna bretone…
DAY 10 -Kerhuel – Concarneau – Pont Aven – Carnac - Vannes (Km percorsi : 173)
Dopo aver scoperto che la colazione al Kerhuel costa 10 Euro a persona, decidiamo di lasciare il maniero e di fermarci a fare colazione per strada.
Forse per la prima volta dall’inizio della nostra vacanza, la giornata non e’ per niente bella.
Il cielo e’ coperto e pieno di nuvoloni che non promettono nulla di buono …
Oggi scenderemo verso la zona piu’ a sud della Bretagna che visiteremo prima di fare rientro nei prossimi giorni in Normandia.
Concarneau, e’ una citta’ nella Cornovaglia orientale con un importante porto commerciale ed è interessante per il centro storico fortificato che si trova su un isolotto collegato alla terra ferma da un ponte (ville close).
Lasciamo la macchina in un parcheggio gratuito in prossimita’ della stazione e raggiungiamo il centro con una navetta gratuita che l’amministrazione comunale mette a disposizione nei mesi estivi.
Come gia’ detto, il porto di Concarneau e’ uno dei piu’ attivi centri ittici di tutta la Francia. Qui arrivano e vengono scaricati quotidianamente decine di tonnellate di pesce fresco.
Incuriositi dalla presenza di numerosi pescherecci attraccati ci addentriamo sul molo ma scopriamo che, alle 11.00 del mattino, tutto il pesce e’ gia’ stato confezionato e spedito.
Ci dirigiamo quindi verso la citta’ murata che, seppur su dimensioni decisamente ridotte, ricorda molto la struttura di St.Malo.
Forse per la prima volta dall’inizio della nostra vacanza, la giornata non e’ per niente bella.
Il cielo e’ coperto e pieno di nuvoloni che non promettono nulla di buono …
Oggi scenderemo verso la zona piu’ a sud della Bretagna che visiteremo prima di fare rientro nei prossimi giorni in Normandia.
Concarneau, e’ una citta’ nella Cornovaglia orientale con un importante porto commerciale ed è interessante per il centro storico fortificato che si trova su un isolotto collegato alla terra ferma da un ponte (ville close).
Lasciamo la macchina in un parcheggio gratuito in prossimita’ della stazione e raggiungiamo il centro con una navetta gratuita che l’amministrazione comunale mette a disposizione nei mesi estivi.
Come gia’ detto, il porto di Concarneau e’ uno dei piu’ attivi centri ittici di tutta la Francia. Qui arrivano e vengono scaricati quotidianamente decine di tonnellate di pesce fresco.
Incuriositi dalla presenza di numerosi pescherecci attraccati ci addentriamo sul molo ma scopriamo che, alle 11.00 del mattino, tutto il pesce e’ gia’ stato confezionato e spedito.
Ci dirigiamo quindi verso la citta’ murata che, seppur su dimensioni decisamente ridotte, ricorda molto la struttura di St.Malo.
L’ingresso alla citta’ fortificata ed ai bastioni e’ consentito da un ponte levatoio (oggi chiaramente fisso) posto proprio in prossimita’ della torre campania, una degli scorci piu’ fotografati nelle cartoline della Bretagna. Pagando poco meno di un euro saliamo sui bastioni che consentono una discreta veduta dell’intera cittadina. Di certo non sono i bastioni di St. Malo J All’interno la citta’ troviamo una strada principale, piena di negozi, in cui il concentrato di turisti per metro/quadro e’ incredibilmente alto, quasi assurdo. |
Lasciata Concarneau, ci dirigiamo verso Pont Aven, nella Cornovaglia orientale.
Questa pittoresca cittadina, sorta sulle sponde del fiume Aven, e’ ricca di mulini ad acqua alimentati dal fiume (se ne contano ben 14) ed è arricchita da un piccolo porto in fondo ad un lungo estuario.
Questo piccolo borgo deve la sua notorietà alla scuola di pittori, tra cui Gauguin, che la frequentarono alla fine del XIX secolo, e alla produzione delle gallette, gustosi dolci a lunga conservazione, che sarebbero stati inventati qui.
Il piccolissimo centro storico è disseminato di negozi di gallette e altri prodotti tipici bretoni, studi di arte dei discendenti della Scuola di Pont-Aven, ristoranti e altri negozi per turisti.
Non possiamo rinunciare a fiondarci in una pasticceria ed a comprare un paio di scatole-ricordo di galette.
Questa pittoresca cittadina, sorta sulle sponde del fiume Aven, e’ ricca di mulini ad acqua alimentati dal fiume (se ne contano ben 14) ed è arricchita da un piccolo porto in fondo ad un lungo estuario.
Questo piccolo borgo deve la sua notorietà alla scuola di pittori, tra cui Gauguin, che la frequentarono alla fine del XIX secolo, e alla produzione delle gallette, gustosi dolci a lunga conservazione, che sarebbero stati inventati qui.
Il piccolissimo centro storico è disseminato di negozi di gallette e altri prodotti tipici bretoni, studi di arte dei discendenti della Scuola di Pont-Aven, ristoranti e altri negozi per turisti.
Non possiamo rinunciare a fiondarci in una pasticceria ed a comprare un paio di scatole-ricordo di galette.
Le dimensioni di questo piccolo paesino consentono di visitarlo in pochissimo tempo e quindi, dopo circa un’ora, proseguiamo verso sud in direzione Carnac una importante stazione balneare nel distretto del Morbihan, famosa pero’, piu’ che per il mare, per uno dei piu’ grandi allineamenti di megaliti al mondo.
Il sito si trova a circa 1 km da Carnac-Ville. Questi allineamenti si estendono lungo la strada per circa 4,5 km. I più impressionanti sono quelli di Menec e di Kermario ove si contano 1029 menhir disposti su 10 file. Gli allineamenti costituiscono sequenze di monoliti (menhir = pietra lunga) disposti in linea retta.
Si possono vedere anche dei dolmen (lastra di pietra appoggiata orizzontalmente su due o più lastre verticali) e dei tumuli (dei dolmen interrati che si presentano come dei monticelli). Questi ultimi sono tombe dell'epoca neolitica.
Da qualche anno, la zona e’ stata completamente recintata per evitare che i turisti rovesciassero i megaliti e per restauarare l'originale rivestimento vegetale del terreno che era andato distrutto con le orde dei visitatori.
Il sito si trova a circa 1 km da Carnac-Ville. Questi allineamenti si estendono lungo la strada per circa 4,5 km. I più impressionanti sono quelli di Menec e di Kermario ove si contano 1029 menhir disposti su 10 file. Gli allineamenti costituiscono sequenze di monoliti (menhir = pietra lunga) disposti in linea retta.
Si possono vedere anche dei dolmen (lastra di pietra appoggiata orizzontalmente su due o più lastre verticali) e dei tumuli (dei dolmen interrati che si presentano come dei monticelli). Questi ultimi sono tombe dell'epoca neolitica.
Da qualche anno, la zona e’ stata completamente recintata per evitare che i turisti rovesciassero i megaliti e per restauarare l'originale rivestimento vegetale del terreno che era andato distrutto con le orde dei visitatori.
Per visitare il sito, lungo la sede stradale, ci sono una serie di sentieri pedonali. In alternativa c’e’ un trenino che alla “modica” cifra di 6 Euro vi porta a spasso tra i vari siti per una cinquantina di minuti.
Io e Miriam rimaniamo affascinati davanti a questa testimonianza preistorica. Provate a pensare a quanto sono lunghi quasi 5 km ed immaginatevi per tutta questa distanza un migliaio di massi pesanti decine di quintali tutti perfettamente allineati considerando soprattutto che sicuramente qualche millennio or sono non c’erano di certo le motogru per sollevarli
Per Gabriele invece non sono altro che dei bei sassoni sui quali pero’ non si puo’ neppure salire a giocare …
Lasciamo Carnac e ci dirigiamo verso Vannes, una delle piu’ grosse citta’ del Morbihan e posta proprio dinnanzi all’omonimo golfo.
Quando arriviamo in albergo, abbiamo giusto il tempo di scaricare i bagagli, e comincia un bel temporale.
Per la prima volta piove, ma siccome siamo gia’ in albergo, possiamo continuare a credere al fatto che non abbiamo ancora preso una goccia di acqua dopo 10 giorni in Bretagna e Normandia.
Avevamo intenzione di cenare nel centro deilla citta’ ma le condizioni meteo non ce lo consentono.
Per nostra fortuna pero’ proprio sotto il nostro albergo c’e’ una brasserie.
Ceniamo e con grande soddisfazione, appena usciamo dalla brasserie, il cielo e’ tornato serenissimo.
Prendiamo l’auto e raggiungiamo il centro di Vannes che troviamo, forse visto il tempo incerto, praticamente deserto. Facciamo un giro per le vie del centro e non manchiamo di visitare i bastioni della citta’ che sono abbelliti da una serie di giardini floreali ben curati.
Bello (ma in ristrutturazione) l’antico lavatoio posizionato proprio in prossimità dei bastioni, appena al di fuori della “Porta Prison”.
Io e Miriam rimaniamo affascinati davanti a questa testimonianza preistorica. Provate a pensare a quanto sono lunghi quasi 5 km ed immaginatevi per tutta questa distanza un migliaio di massi pesanti decine di quintali tutti perfettamente allineati considerando soprattutto che sicuramente qualche millennio or sono non c’erano di certo le motogru per sollevarli
Per Gabriele invece non sono altro che dei bei sassoni sui quali pero’ non si puo’ neppure salire a giocare …
Lasciamo Carnac e ci dirigiamo verso Vannes, una delle piu’ grosse citta’ del Morbihan e posta proprio dinnanzi all’omonimo golfo.
Quando arriviamo in albergo, abbiamo giusto il tempo di scaricare i bagagli, e comincia un bel temporale.
Per la prima volta piove, ma siccome siamo gia’ in albergo, possiamo continuare a credere al fatto che non abbiamo ancora preso una goccia di acqua dopo 10 giorni in Bretagna e Normandia.
Avevamo intenzione di cenare nel centro deilla citta’ ma le condizioni meteo non ce lo consentono.
Per nostra fortuna pero’ proprio sotto il nostro albergo c’e’ una brasserie.
Ceniamo e con grande soddisfazione, appena usciamo dalla brasserie, il cielo e’ tornato serenissimo.
Prendiamo l’auto e raggiungiamo il centro di Vannes che troviamo, forse visto il tempo incerto, praticamente deserto. Facciamo un giro per le vie del centro e non manchiamo di visitare i bastioni della citta’ che sono abbelliti da una serie di giardini floreali ben curati.
Bello (ma in ristrutturazione) l’antico lavatoio posizionato proprio in prossimità dei bastioni, appena al di fuori della “Porta Prison”.
Dobbiamo ammettere pero’ che il centro di Vannes non e’ di certo rimasto tra i nostri ricordi. Abbiamo trovato molto di meglio in altre citta’ …
Torniamo il albergo e concludiamo anche questa giornata con una bella dormita !!!
Torniamo il albergo e concludiamo anche questa giornata con una bella dormita !!!
DAY 11 : Vannes – Golfo di Morbihan - Vannes (Km percorsi : 0)
Oggi sara’ la nostra prima ed unica giornata senza auto. Abbiamo deciso infatti di dedicare l’intera giornata alla visita del Golfo di Morbihan, possibile tramite una serie di compagnie navali che offrono itinerari dal porto di Vannes verso le due principali isole del golfo : l’Isola dei Monaci (Ile aux Moines) e l’Ile d’Arz.
Il golfo e’ disseminato di una moltitudine di isole e isolotti e cambia continuamente il suo aspetto a seconda delle maree che, piu’ volte al giorno, riducono o ampliano le dimensioni delle isole.
Il golfo e’ animatissimo e ricco di imbarcazioni da diporto, di traghetti e di chiatte ostrearie.
Purtroppo quando usciamo dall’albergo dopo la colazione le condizioni meteo invitano a fare tutto tranne che una gita in barca, nonostante le previsioni meteo per la giornata davano bel tempo. Non ci stupiamo piu’ di tanto visto la celerita’ con la quale il tempo da queste parti cambia…
Scegliamo di traghettare con la compagnia NAVIX, forse la piu’ nota tra tutte quelle che offrono i servizi di collegamento tra le isole e Vannes.
Purtroppo i prezzi sono assolutamente esorbitanti. La traghettata (della durata di un’ora scarsa) ci viene a costare 22 Euro a persona (14 Euro per il ridotto di Gabriele) .
In realtà il viaggio viene commercialmente venduto come un visita guidata del golfo con tanto di guida e spiegazioni a bordo forse per giustificarne il costo.
Il golfo e’ disseminato di una moltitudine di isole e isolotti e cambia continuamente il suo aspetto a seconda delle maree che, piu’ volte al giorno, riducono o ampliano le dimensioni delle isole.
Il golfo e’ animatissimo e ricco di imbarcazioni da diporto, di traghetti e di chiatte ostrearie.
Purtroppo quando usciamo dall’albergo dopo la colazione le condizioni meteo invitano a fare tutto tranne che una gita in barca, nonostante le previsioni meteo per la giornata davano bel tempo. Non ci stupiamo piu’ di tanto visto la celerita’ con la quale il tempo da queste parti cambia…
Scegliamo di traghettare con la compagnia NAVIX, forse la piu’ nota tra tutte quelle che offrono i servizi di collegamento tra le isole e Vannes.
Purtroppo i prezzi sono assolutamente esorbitanti. La traghettata (della durata di un’ora scarsa) ci viene a costare 22 Euro a persona (14 Euro per il ridotto di Gabriele) .
In realtà il viaggio viene commercialmente venduto come un visita guidata del golfo con tanto di guida e spiegazioni a bordo forse per giustificarne il costo.
Ci imbarchiamo sul traghetto delle 10.30 quando nel golfo c’e’ la bassa marea. Nel porto di Vannes c’e’ il mare molto basso e la gran parte delle isolette sono ben visibili.
Ben presto scopriamo che piu’ che di tour sul golfo si tratta semplicemente di una traghettata da e verso le due isole principali. Anche le informazioni che la “guida di bordo”, che altro non e’ che uno dei marinai della nave (per la serie ottimizziamo i costi J), sono decisamente scarne.
La navigazione nel golfo, seppur con la bassa marea e’ piacevole.
In effetti navighiamo tra una serie di innumerevoli isolotti per lo piu’ disabitati ed il mare e’ solcato da una serie impressionante di barche a vela che da queste parti non hanno sicuramente problemi a farsi spingere dal vento.
Dopo circa venti minuti di navigazione attracchiamo alla “Ile D’Arz” per una tappa di sbarco/imbarco passeggeri e proseguiamo verso “l’isola dei monaci” che raggiungiamo dopo un totale di 55 minuti.
Ben presto scopriamo che piu’ che di tour sul golfo si tratta semplicemente di una traghettata da e verso le due isole principali. Anche le informazioni che la “guida di bordo”, che altro non e’ che uno dei marinai della nave (per la serie ottimizziamo i costi J), sono decisamente scarne.
La navigazione nel golfo, seppur con la bassa marea e’ piacevole.
In effetti navighiamo tra una serie di innumerevoli isolotti per lo piu’ disabitati ed il mare e’ solcato da una serie impressionante di barche a vela che da queste parti non hanno sicuramente problemi a farsi spingere dal vento.
Dopo circa venti minuti di navigazione attracchiamo alla “Ile D’Arz” per una tappa di sbarco/imbarco passeggeri e proseguiamo verso “l’isola dei monaci” che raggiungiamo dopo un totale di 55 minuti.
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